Maltornato caos, con la nuova “Costituzione” del campionato cadetto promulgata ieri. Forgiata dalla Lega di B a tempo da record nei supplementari di un campionato iniziato in ritardo per decidere il numero delle aventi diritto a parteciparvi. E che chissà quando potrà dirsi terminato a tutti gli effetti di leggi sia sportive che civili e penali. Così sembra fiato sprecato tifare per la propria squadra del cuore o inveire contro l'arbitro per una decisione avversa oppure sottoporsi a trasferte onerose abbandonando gli affetti. O, riassumendo, «farsi il fegato grosso appresso ad un pallone». Tanto la condanna del campo può essere a tempo e riabilitare anche una stagione fallimentare. Non tenendo conto che la sana e prudente gestione del format, partendo dal controllare i bilanci economici dei club accertandone quelli reali, eviterebbe casi di default non sul campo come quelli di Foggia e Palermo. Giocate che adulterano l’amore per il calcio anche del più “ubriaco” di passione tra i tifosi. Dopo l’editto della Lega di serie B, forse, anche gli irriducibili sostenitori da poltrona o quelli più sfegatati in tribuna, poco inclini a guardare oltre gli interessi della squadra del cuore, decideranno di abbracciare il “No al calcio moderno”.

Motto tanto caro agli ultras delle curve i quali da tempo denunciano lo scarso appeal di un gioco che appare taroccato da fattori esterni quali regole “ad uso e consumo”, mutualità che alterano le forze in campo, cioè quel che resta della torta di risorse finanziarie della serie A trasferite in cadetteria, diritti televisivi e plusvalenze che per far tornare i conti illudono sulla solidità dei club. Lo stop ai playout in serie B decretato ieri, ossia il cambio delle regole durante la partita, al momento può fare gioire i tifosi della Salernitana regalando la tanto agognata salvezza a svantaggio di altri. Ma da venerdì, con l’eventuale accoglimento del ricorso presentato dal Foggia, tutto potrebbe nuovamente mutare relegando in terza serie l’ippocampo. Senza contare che, a torto oppure a ragione, all’orizzonte si ripropone la stagione dei ricorsi, a questo punto in caso di retrocessione anche da parte della stessa Salernitana che ora sembra aver tratto notevole giovamento dalla nuova “Costituzione” griffata Lega di B. Una partita vinta a tavolino, insomma. Di certo c’è poco da gioire per gli sportivi che si ispirano al rispetto delle norme e degli avversari, rifuggendo da metodi per cui i campionati si decidono lontano dal terreno di gioco. Benvenuto caos, se può servire a cambiare le regole del gioco di un sistema calcio in fuorigioco per proprie irresponsabilità.

Sezione: News / Data: Mer 15 maggio 2019 alle 20:30 / Fonte: La Città
Autore: Antonio Siniscalchi
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