Arechi ancora una volta decisivo per i colori granata. Il pubblico è stato, come sempre, il dodicesimo uomo e ha saputo incidere e non poco sull'esito di una gara spigolosa e nella quale l'aiuto della gente ha dato quella marcia in più che fa la differenza. Della scenografia ideata da Gigi Pacifico e realizzata dagli ultras con un lavoro anche notturno abbiamo detto ampiamente. Geniale, semplicemente geniale e ricca di significati. Tra le più belle della storia di una piazza che, solo per fantasia e creatività, meriterebbe stabilmente la massima serie. Prenda nota la proprietà.

Ma bello e divertente è stato anche il post partita. Non solo per la spettacolare festa con la squadra, quanto mai partecipe e desiderosa di creare un rapporto osmotico con il pubblico, ma anche per l'autoironia dei gruppi ultras. Tifoseria assente? Nessun coro contro. Ma le immagini del Pinto che caricava a mille la Casertana nella rifinitura esortandola a battere il "nemico" non sono passate inosservate, così come le canzoni contro Salerno che hanno certificato quanto solo loro tenessero a un derby del quale, per blasone, avremmo fatto tutti volentieri a meno.

E così ecco il coro "Salernitano sei uno zingaro", accompagnato da un'altra canzone che faceva più o meno così: "Siete figli di ... come la Salernitana", e via con gli applausi degli altri settori che hanno capito il senso di quel gesto geniale e intelligente nella sua semplicità. Un modo per far capire che la platea dell'Arechi merita palcoscenici diversi rispetto a quelli che stiamo calcando in questi mesi. C'è chi vive la sfida con i granata come l'evento dell'anno. Chi invece fatica ancora a capacitarsi del repentino passaggio da San Siro a piccole realtà che, alla fine, devono accettare il verdetto del campo. Quello che, ad oggi, dà ragione unicamente alla capolista.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 27 ottobre 2025 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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Caporedattore dal 2024
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