Cari masochisti granata, benvenuti a un nuovo episodio della nostra telenovela preferita: "Come buttare via una partita già vinta e sentirsi più stupidi di chi compra un'auto usata da Wanna Marchi". Dopo aver dominato per 70 minuti come un imperatore romano all'apice della sua gloria, la nostra amata Salernitana è riuscita nell'impresa titanica di trasformare una vittoria sicura in una sconfitta che brucia più del peperoncino negli occhi dopo aver tagliato i friarielli.

DONNARUMMA 6 - Inizia la partita con più parate di un portiere della Nazionale, poi subisce il primo gol con l'espressione di chi apre il frigo e trova solo un vasetto di maionese scaduta. Si riscatta parzialmente, ma sul rigore viene spiazzato come un turista napoletano che chiede indicazioni a Milano. Sul terzo gol non può nulla, se non contemplare l'arte del disastro difensivo che si consuma davanti a lui come uno spettacolo andato storto.

COPPOLARO 5,5 - Parte bene, poi nella ripresa viene puntato dagli avversari con più insistenza di un venditore di rose a San Valentino. I suoi rinvii di testa hanno la precisione di un GPS rotto in montagna. Si riscatta con qualche tackle, ma è come mettere un cerotto su un'emorragia arteriosa.

GOLEMIC 6 - Per settanta minuti è stato più solido della rocca di Gibilterra, poi nel finale crolla come un castello di sabbia sotto la marea. La sua autorevolezza svanisce nel momento clou, quando serviva di più la lucidità di un chirurgo e invece ha mostrato i riflessi di un bradipo sedato.

FRASCATORE 4,5 - La sua sbracciata per il gol annullato di Ferraris è stata più evidente di un elefante in cristalleria. Ma il capolavoro lo confeziona in pieno recupero, quando si impappina palla al piede come un ubriaco che cerca di infilare la chiave nella serratura dopo una notte brava. Regala il gol della rimonta con la generosità di Babbo Natale, solo che qui i regali li fa agli avversari. Il suo ultimo tocco vale quanto un biglietto di sola andata per il Cerignola.

UBANI 5,5 - Si propone con l'entusiasmo di un bambino alla Befana, poi spara addosso al portiere con la mira di un cecchino daltonico. Nella ripresa scompare più velocemente della motivazione di uno studente universitario a giugno.

TASCONE 6,5 - Fa il mastino in mediana con la cattiveria di un buttafuori di discoteca salernitana, poi segna di testa il gol del momentaneo 2-0. Peccato che esca proprio quando la squadra aveva più bisogno della sua grinta. È come togliere l'ombrello mentre diluvia: tecnicamente puoi farlo, ma poi non lamentarti se ti bagni.

Dal 17' st QUIRINI 4,5 - Entra in campo e combina più disastri di un principiante alla guida di un'escavatrice in una zona archeologica. Si perde Emmausso con la nonchalance di chi dimentica di ritirare la patente dopo aver preso 47 punti. Poi regala il rigore del pareggio con un'ingenuità che nemmeno un bambino delle elementari commetterebbe a calcetto nell'oratorio. Il suo ingresso è stato più devastante dell'arrivo delle cavallette in Egitto.

CAPOMAGGIO 5 - Gioca contro i suoi ex compagni con più veleno di una vipera in amore, ma il suo temperamento esplosivo lo frega come sempre. Prima spreca un gol divorandoselo con l'appetito di un anoressico, poi confeziona una percussione elegante che mette De Boer davanti al portiere. Ma il suo vero talento emerge quando colleziona il doppio giallo con la facilità di chi raccoglie margherite in un prato. Lascia la squadra in dieci quando era padrona del campo, un'ingenuità che costa tre punti e fa più male di un calcio nelle parti intime. È un top player che si comporta come un debuttante in preda al panico.

DE BOER 6 - Buon avvio, poi si addormenta come uno studente durante una lezione di filosofia medievale. A inizio secondo tempo si divora un gol a tu per tu che era più facile da segnare che da sbagliare, ma riesce comunque nell'impresa. Un talento sprecato come un vinile dei Beatles usato come sottobicchiere.

Dal 17' st VARONE 5,5 - Entra e viene travolto dalla furia del Cerignola come una casetta di legno da uno tsunami. La sua presenza in campo è stata meno incisiva di una gomma da cancellare bagnata.

VILLA 6,5 - Padrone della fascia sinistra con più autorità di un vigile urbano in centro a Napoli. Segna anche un gol che viene annullato dall'arbitro con più sicurezza di un professore che corregge un tema di quinta elementare. Nella ripresa pennella il cross per il gol di Tascone con la precisione di un orologiaio svizzero. Uno dei pochi a salvarsi da questo naufragio calcistico.

Dal 36' st ACHIK s.v. - Entra giusto per vedere da vicino il disastro, come un turista che arriva a Pompei dopo l'eruzione del Vesuvio.

FERRARIS 6,5 - Piedi caldi come una pizza appena sfornata. Segna due gol, ma il secondo viene annullato per il fallo di Ferrari. La sua prestazione è come un film con un finale tagliato: promettente ma incompleto.

Dal 36' st INGLESE s.v. - La sua presenza è stata più evanescente del WiFi in una grotta sottomarina.

FERRARI 5,5 - Pescato in fuorigioco più volte di un pescatore sfortunato. Si addormenta sul calcio piazzato pugliese come un gatto al sole, permettendo a Cuppone di presentarsi solo davanti a Donnarumma. Lavora di fisico ma allarga troppo il gomito sul gol annullato, vanificando il lavoro di Ferraris con la leggerezza di chi butta la spazzatura nel contenitore sbagliato.

Dal 27' st ANASTASIO 5,5 - Non riesce ad arginare la furia del Cerignola, che lo travolge come un fiume in piena. Il suo tentativo col sinistro è l'unica nota positiva di un ingresso anonimo.

ALL. RAFFAELE 5 - Prepara bene la partita, la squadra gioca e domina per settanta minuti. Poi succede quello che non ti aspetti mai: il crollo mentale collettivo. Si incaponisce nell'utilizzare Quirini che è attualmente più fuori dal coro di un cantante stonato in un concerto di Pavarotti. Rischia nel tenere in campo Capomaggio già ammonito e più nervoso di un gatto in una veterinaria. Il risultato? Il pupillo lo tradisce con un ingenuo doppio giallo e la rimonta del Cerignola diventa realtà. Ha buttato via tre punti che erano già in tasca con la nonchalance di chi perde il portafoglio in autobus. La sua lettura della partita in corso è stata fallimentare come un navigatore GPS in mezzo al mare.

EPILOGO AMARO

E così, mentre il Cerignola esulta come se avesse vinto il campionato del mondo, noi tifosi granata ci ritroviamo a contemplare l'ennesimo capolavoro di autolesionismo sportivo. Tre punti buttati via con più facilità di quanto si butti la pasta nell'acqua bollente. Ma tranquilli, la prossima settimana ci rifaremo, la dea bendata non può averci abbandonato così presto.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 24 settembre 2025 alle 21:30
Autore: Giovanni Santaniello
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