Secondo posto a portata di mano, una squadra che ha dominato in casa della capolista, una rosa di assoluto valore per la categoria, una società economicamente solida come mai era accaduto nella storia granata, un campionato ancora tutto da vivere. Ci sarebbero gli ingredienti per avvicinarsi alla partita di domani sera con un trasporto emotivo diverso ed imponente, poi però leggiamo il dato della prevendita e ci rendiamo conto che abbondano le chiacchiere e diminuiscono i fatti. Nemmeno 2200 biglietti venduti, la quasi certezza che non si toccherà nemmeno quota 10mila, distinti e tribuna desolatamente vuoti e quel "meritiamo di più" che cozza con una realtà che parla di una tifoseria probabilmente poco desiderosa di imparare dagli errori del passato che stavano quasi costando la retrocessione nell'anno del centenario. Serve a poco scendere in piazza in 15-20mila se poi la celebrata e secolare Salernitana viene abbandonata dalla stragrande maggioranza delle persone. Quelle che fanno rumore sui social, che alimentano teorie deliranti, che popolano le pagine facebook sfruttando la Salernitana non per passione granata ma per sfogo quotidiano e che aspettano di riemergere dagli abissi dopo settimane di sofferenza per i risultati positivi. Certo, la diatriba con la proprietà, il disastroso campionato passato, l'assenza di iniziative, i prezzi alti (c'è chi fa notare che mettere da parte un euro al giorno permetterebbe di assistere dalla curva a tutte le partite casalinghe, ma non ce la sentiamo di fare i conti nelle tasche degli altri), la concorrenza delle tv e il freddo rappresentano elementi di discussione, ma pensiamo cosa sarebbe stata Salerno in altri tempi con la possibilità di lottare per la A.

Galleggiamento, succursale, plusvalenze, mercato e multiproprietà: tutte le scuse recenti di chi parla senza nemmeno conoscere il significato di alcuni termini e che ribadiva con fermezza che "basta prendere il cavalluccio, poi la categoria non ci interessa". Numeri alla mano e con le debite proporzioni, Salernitana-Poggibonsi e Salerno Calcio-Monterotondo tiravano di più. Segnale evidente che esistono non solo i leoni da tastiera, ma anche i tifosi dell'obiettivo. Prendano tutti esempio dalla signora Celeste, che ieri ha celebrato al Vestuti i suoi 80 anni. Lei, nonostante l'età e qualche fisiologico acciacco, è sempre presente. In casa e in trasferta. A prescindere da risultati e calciatori. Per i soloni del web è una collusa anche lei o è la conferma che l'amore è sentimento irrazionale, che va oltre ogni logica e non ammette l'assenza? Chi milita merita, ne siamo sempre più sicuri. Auspichiamo che gli ottomila di domani sera siano gli stessi delle prossime settimane, degli eventuali spareggi playoff. Troppo comodo salire sul carro quando tutto andrà bene, certe persone obiettivamente è meglio averle perse che trovate. Saranno pronte su facebook ad improvvisarsi esperte di marketing, gestione aziendale e quant'altro. Si roderanno il fegato qualora si dovesse vincere ancora. Abbiano almeno la decenza di restare dove sono fino all'ultima giornata. Ad accompagnare la Salernitana ci saranno ultras, club, provincia e quello zoccolo duro che "meritiamo di più" può cantarlo per davvero.

Sezione: Tifo granata / Data: Lun 10 febbraio 2020 alle 16:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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