Benedetta o maledetta questa sosta? Dipende dai punti di vista. La costante involuzione della squadra aveva fatto suonare più di un campanello d'allarme, al punto che mister Nicola era stato vicino all'esonero dopo l'ennesimo confronto duro con il direttore sportivo. Diciamoci la verità: fatta eccezione per il secondo tempo contro la Lazio, la Salernitana ha giocato talvolta male vivendo di individualità, spinta popolare e un pizzico di fortuna in qualche caso. Ragion per cui era concreto il rischio di ritrovarsi ad affrontare le ultime 4 gare del girone d'andata in una condizione psicofisica precaria. E, in questi due mesi, ci sarà la possibilità di fare quadrato, ritrovare serenità per davvero e, soprattutto, portare a casa quei 3-4 calciatori che possano alzare il tasso tecnico e aiutare i granata a raggiungere la salvezza senza affanni e senza correre rischi stile Benevento o come il Venezia dello scorso anno.

Certo, dispiace vivere 50 giorni di stop con uno 0-3 sul groppone e squadre come Empoli, Spezia e Lecce col fiato sul collo. L'obiettivo non è certo l'Europa e chi lo afferma fa il male della Salernitana e di tutto l'ambiente, ma quel nono posto ci emozionava e sarebbe stato bello leggere quel tipo di classifica per due mesi senza l'ansia delle gare. Va bene così, in fondo il +10 è rimasto e le ultime tre stanno facendo peggio della Salernitana del trust, dei trustee, del generale, del mercato pieno di paletti e dei vari Schiavone, Di Tacchio, Gondo, Gagliolo, Aya e Simy. Senza che però, stavolta, la stampa nazionale mostri lo stesso accanimento definendole "impresentabili". Due pesi e due misure, come sempre. D'altronde qualcuno continua a parlare del gol annullato alla Juventus, stendiamo un velo pietoso. Tornando all'attualità, si diceva della riappacificazione testimoniata da un comunicato stampa.

Certo, se presidente, amministratore, area comunicazione, direzione sportiva e staff tecnico si riuniscono due volte in 48 ore, si annulla un allenamento già in programma e una seduta in corso viene quasi interrotta è evidente che non fosse tutto rosa e fiori come pure ci si sforza di sostenere. Ben venga si lavino i panni sporchi in famiglia, ci mancherebbe, ma Nicola è stato pubblicamente criticato la settimana scorsa dall'avvocato Fimmanò e, post Sassuolo, da De Sanctis. E fu la società a dire che "non viviamo di riconoscenza, il futuro dell'allenatore sarà deciso nelle ultime decisive tre gare del 2022. Non abbiamo speso 40 milioni di euro per salvarci all'ultima giornata o per vivacchiare". Coerentemente bisognava esonerare il mister e magari ragionare sul direttore sportivo, visto che il club ha speso milioni e milioni di euro per difensori magari validissimi in futuro, ma che - ad oggi - hanno mostrato lacune. Non prendere un elemento esperto sapendo, tra l'altro, che Fazio è in età avanzata (calcisticamente parlando) e che Gyomber ha un contratto in scadenza è stato un errore, soprattutto se tra i pali non c'è propriamente una saracinesca. La paura, comunque, è che quel comunicato butti la polvere sotto il tappeto e celi un problema che si potrebbe ripresentare alla prima, malaugurata battuta d'arresto. Anche perchè quella nota ha senso se Nicola resta fino a giugno. Vada come vada, come canta la curva. Perchè licenziarlo a gennaio o febbraio dilapidando questi due mesi sarebbe un autogol clamoroso.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 18 novembre 2022 alle 00:01
Autore: Maurizio Grillo
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