Avvio di 2023 col freno a mano tirato per la Salernitana, sia in sede di mercato che sul campo. Un solo punto in due partite che rappresenta un bottino non disprezzabile guardando agli avversari, ma che andrebbe riletto alla luce delle prestazioni, coi granata dominati per lunga parte del match non solo dal ben più quotato Milan, ma anche dal Torino, capace di venire a fare la voce grossa all'Arechi. Per fortuna (e fiuto sul mercato...) la Salernitana può adesso contare su un portiere di caratura internazionale come Ochoa, già rivelatosi determinante nelle prime due uscite, blindando a più riprese la porta granata e negando il gol del vantaggio al Torino. 

Quello del messicano resta, però, l'unico colpo di mercato in due settimane di calciomercato, oltre a quello di Nicolussi Caviglia. Un mercato che procede a rilento rispetto alle tante voci e le trattative imbastite nell'ultimo mese, ma l'innesto del centrocampista ex Juve rappresenta un'operazione intelligente e forse ingiustamente sottovalutata. L'ex Juventus rappresenta uno dei prospetti italiani più invitanti della classe 2000, frenato solo da una lunga serie di problemi al ginocchio, tra la rottura del legamento e quella del menisco, che lo hanno tenuto a lungo lontano dal campo. Il giocatore è alla prima esperienza in Serie A, quindi resta ancora una scommessa, ma il centrocampista valdostano ha mostrato lampi di grande classe e maturità fuori dal comune nell'esperienza al Perugia e in quella appena conclusa al Sudtirol, che certifica un pieno recupero dagli infortuni. Ottima tecnica, visione di gioco, abilità balistiche e grande dinamismo, queste le doti principali di Nicolussi Caviglia, che incarna il prototipo del centrocampista moderno. Il valore del giocatore è certificato anche dalla decisione della Juventus di inserire nell'operazione la possibilità del contro-riscatto del giocatore per una cifra di 10 milioni, a dimostrazione della fiducia che i vertici del club torinese ripongono nello sfortunato ex golden boy della Primavera bianconera. 

Il mercato non può certo dirsi concluso, coi granata che hanno una necessità assoluta sulle corsie laterali, dove Nicola è stato costretto a riciclare Sambia, e di qualche ritocco in difesa, dove comunque il rinnovo di Gyomber rappresenta un'operazione importante. Nel frattempo si valutano possibili scambi in avanti, dove Valencia e Botheim hanno trovato poco spazio e potrebbero lasciare, mentre Bonazzoli sembra destinato a rimanere. 

Tornando all'attualità del campo, in serata la Salernitana sarà impegnata sull'ostico campo di un'Atalanta in crescita, dove, però, non può permettersi altri passi falsi. L'obiettivo realistico è di portare a casa almeno un punto, se non l'intera posta in palio, ma per farlo, occorrerà ben altra squadra rispetto a quella vista domenica. Imparare dagli errori e ripartire, con mister Nicola che non può più sbagliare. Sarà fondamentale la scelta dell'undici da mandare in campo, ma, soprattutto, la giusta lettura tattica per evitare le folate nerazzurre senza, però, limitare la spinta offensiva. Proprio al Gewiss Stadium si è vista, forse, la più bella Salernitana della gestione Nicola dello scorso maggio: in quell'occasione i granata sfiorarono l'impresa contro gli orobici grazie a una prova gagliarda e al gol di Ederson, oggi, per ironia della sorte, proprio in maglia nerazzurra, prima del pareggio nel finale di Pasalic nell'unica vera occasione concessa alla Dea. Per poter uscire indenni da Bergamo occorre prendere come modello proprio la gara di un anno fa e cercare di riprodurre la stessa intensità di gioco che aveva portato alla salvezza e che, quest'anno, si è rivista solo a sprazzi. 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 15 gennaio 2023 alle 00:00
Autore: Valerio Vicinanza
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