Non occorreva la partita di oggi contro la Ternana per rendersi conto che, a questa Salernitana, manchino giocatori di livello per vivere una stagione da protagonista. Il ragionamento sulla rosa è molto semplice, basato su dati obiettivi. La retroguardia, la stessa che nello scorso campionato è stata tra le più perforate in assoluto, può contare numericamente su sette centrali ma Bronn non rientra in pieno nei piani dell'allenatore, Lovato è altalenante anche dal punto di vista fisico e Fazio resta una incognita. Del resto si è visto quanto la Salernitana abbia sofferto quando Gyomber non era a disposizione.  A centrocampo la situazione va presa di petto quanto prima. Martegani è profilo interessante, ma l'unica certezza è Lassana Coulibaly che, tra l'altro, a gennaio salterà diverse partite. Le alternative sono Bohinen e Maggiore (soggetti ad infortuni costanti, purtroppo) e Mamadou Coulibaly che, fino a due giorni fa, era in uscita e certo oggi non può caricarsi di responsabilità che vanno oltre il suo valore. In un campionato di A, con i 5 cambi e avversari di livello, occorre anche altro. E siamo certi che la società e la dirigenza agiranno di conseguenza. Davanti, con Valencia ormai fuori dal progetto e Piatek e Bonazzoli via, ne servono almeno due. Ok la scommessa e non è detto che uno sconosciuto a poco prezzo non possa essere un gran colpo in prospettiva, ma già l'anno scorso segnava solo Dia e Botheim, ad ora, è al massimo una buona riserva. In totale, forse, si arriverà alla quota 7 richiesta dall'allenatore, soprattutto se De Sanctis - come già accaduto - sarà bravo a cedere elementi che costano tanto e rendono zero.

Ma è su Sousa che vogliamo fare la nostra riflessione serale. Già a giugno, pur legittimato dalle clausole contrattuali, aveva incontrato in gran segreto il Napoli e altre società e questo lasciava intendere una sorta di sfiducia nel progetto Salernitana. Quindi abbia il coraggio di spiegare se è rimasto volentieri o perchè vincolato. Serve entusiasmo per guidare un gruppo, non l'insofferenza che mostra in tutte le conferenze. Il suo recente atteggiamento sa tanto di "mettere le mani avanti" e, con un mercato ancora aperto e una società e una dirigenza che gli hanno dato l'occasione per rilanciarsi dopo una serie di esoneri e fallimenti, non è giusto lamentarsi di continuo. Se poi Sousa si aspettava che il presidente, facoltoso assai, avrebbe comprato calciatori per lottare per la Champions allora ha sbagliato piazza e deve riflettere bene prima di iniziare una stagione.  Spieghi, piuttosto, perchè in questo mese ci sono stati tanti infortuni muscolari. Spieghi come può pretendere grossi investimenti nell'immediato quando, su sua indicazione, gente strapagata è stata messa ai margini dell'organico ma Iervolino deve pagarla puntualmente a fine mese. Spieghi come può motivare una squadra se oggi, in emergenza, tiene a casa giocatori pronti per scendere in campo e se già ipotizza un avvio di stagione in salita.Ricordi, inoltre, che la programmazione è iniziata in ritardo anche per il dubbio legato alla sua permanenza, derivato dal suo scetticismo e non da quello del presidente. 

Intendiamoci: Sousa è stato uno degli artefici della salvezza a tratti spettacolare conquistata l'anno scorso e il girone di ritorno della Salernitana è stato di livello ottimo pur con tanti pareggi. Ma il credito non è illimitato e, dopo aver pensato di lasciare la nave al netto del patto d'amore morale sottoscritto col pubblico a Piazza della Concordia, oggi è tempo di smetterla con dichiarazioni che alimentano polemiche e generano confusione. Se Sousa non è soddisfatto, abbia la forza di agire di conseguenza e di dimettersi. L'allenatore è pagato, e anche tanto, per migliorare la squadra, per far crescere i giovani, per conquistare i 40 punti che servono per salvarsi. E questa rosa, al completo e con 2-3 ritocchi, è senza dubbio superiore alle dirette concorrenti. O davvero pensiamo che una squadra con Candreva, Dia, Kastanos, Mazzocchi, Bradaric, Pirola, Gyomber, Ochoa e Lassana Coulibaly possa far peggio di Frosinone, Lecce, Empoli e Verona? Sarà pur vero che la proprietà - sbagliando - in passato ha alimentato speranze e aspettative eccessive e che cozzano con la scelta di ridimensionare il budget dopo 18 mesi di investimenti continui, ma manifestare soddisfazione privatamente e poi sparare a zero in conferenza sta facendo perdere la pazienza a chi gli ha dato fiducia qualche mese fa. Basta alibi vale per tutti, aspetti il primo settembre prima di lamentarsi. Di allenatori bravi, in giro, ce ne sono tanti. L'unico imprescindibile è sempre il presidente.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 14 agosto 2023 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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