La squadra salentina è stata completamente stravolta durante la finestra di mercato, rispetto a quella che aveva vinto il campionato di Serie B dello scorso anno. Portiere, difesa, centrocampo e soprattutto attacco sono cambiati radicalmente, confermando solo la guida tecnica, Marco Baroni, al quale è stato affidato l’arduo compito di salvarsi. Sono arrivati tanti giocatori giovani e provenienti da altri campionati, con poco tempo a disposizione per amalgamare il tutto e partire. Tre punti conquistati consecutivi nelle ultime tre giornate, dopo tre sconfitte di misura, di cui la prima con l’Inter in pieno recupero, dimostrano una squadra solida e quadrata, pronta a dare battaglia fino all’ultima giornata.

IL MODULO DI GIOCO. Baroni ama schierare il 4-3-3, che diventa 4-1-4-1 quando gioca in trasferta o al cospetto di squadra di un certo livello. Le due catene formate da mezzali ed esterni sono la chiave del gioco di Baroni: coprono quando deve difendersi, realizzando un 4-5-1, o si alzano quando la squadra propone manovre offensive, supportando la prima punta.

LA FASE DI POSSESSO

Costruzione e Sviluppo: Baroni predilige una costruzione alternata, a seconda del pressing apportato dagli avversari: può andare sulla diretta quando il pressing e alto, con lancio sulla prima punta pronta a fare da sponda con gli esterni, oppure partire dal basso, con lo scarico dei difensori di impostazioni su terzini e mezzali. Lo sviluppo del gioco avviene per il 90% sugli esterni, grazie alle sovrapposizioni e le discese dell’intera catena, dal terzino all’esterno d’attacco. Spesso si assiste a cambi lato radicali e repentini, che servono a creare spazi e permettere ai due esterni sempre molto tecnici (Strefezza, Di Francesco, Banda) di avere tempo e modo di cercare e trovare la giocata. Le mezzali partecipano molto alla manovra, lasciando solo il play basso a copertura dei due centrali.

Rifinitura e Finalizzazione: La rifinitura vede impiegata parecchio la prima punta che talvolta si abbassa per cercare il dialogo e aprire spazi per gli esterni, chiamati spesso alla conclusione. Le ali o scambio e tirano verso la porta, oppure dialogano con chi si sovrappone, terzini o mezzali, per andare al cross per la prima punta.

LA FASE DI NON POSSESSO

Fase Difensiva: Il pressing è alternato tra quello uomo su uomo sui portatori di palla, portato avanti dal tridente, e quello a zona del resto della squadra, che non lascia mai la posizione. Le due mezzali si concentrano perlopiù sul portatore di palla avversario, play basso o trequartista, cercando di limitarne i tempi di gioco. I due difensori centrali cercano la marcatura ad uomo, mentre terzini o ali, coprono la lateralità.

Transizione Negativa e Positiva: Una volta recuperata palla si cerca subito l’esterno, in particolare le ali, che vanno o nell’uno contro e provano la conclusione o sul fondo per il cross al centro. In caso di palla persa invece non si applica un forcing per recuperare palla, ma si arretra per recuperare la posizione.

PUNTI DI FORZA E PUNTI DI DEBOLEZZA

Plus: il lavoro delle ali, copertura delle mezzali, meccanismi difensivi centrali

Malus: gestione della transizione negativa, difesa lenta

POSSIBILE CHIAVE DI LETTURA

Il Lecce è apparsa una squadra solida e compatta, in grado di mettere in difficoltà Inter, Napoli e Torino, grazie al suo gioco in velocità ed alla sua organizzazione. Importanti saranno soprattutto le seconde palle e le transizioni positive: la squadra salentina infatti non sempre riesce a rientrare dopo aver perso palla in uscita e specie sull’esterno soffre molto poiché spinge tanto sulle corsie laterali. Anche in questa partita Mazzocchi e Candreva potrebbero essere le spine nel fianco e creare le situazioni più interessanti in fase offensiva per Nicola. Sarà fondamentale l’apporto di Dia e delle sue sgasate: il senegalese potrebbe avere tanto campo per attaccare la profondità e mettere in difficoltà la retroguardia giallorossa apparsa spesso lenta.

Sezione: L'avversario / Data: Gio 15 settembre 2022 alle 22:30
Autore: Roberto Sarrocco
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