Le parole e i proclami a questo punto non servono a nulla. L'Udinese, dopo la pessima figura rimediata nell'ultimo atto casalingo della stagione contro lo Spezia (2-3), davanti a oltre 20 mila persone, deve semplicemente cospargersi il capo di cenere, fare un bagno di umiltà e lavorare duramente. E soprattutto reagire. È doppiamente obbligata a farlo. Prima di tutto per sé stessa, la proprietà e la tifoseria; poi perchè domenica (alle 21) sarà di scena all'"Arechi" contro la Salernitana, che è in lotta per la sopravvivenza, con il Cagliari a sua volta impegnato al "Penzo" con il Venezia. Inevitabilmente, i bianconeri avranno gli occhi puntati addosso. Non possono fare sconti ai campani. Devono scendere in campo con quella concentrazione, rabbia e cattiveria agonistica che sono mancate contro lo Spezia. Forse la lezione subita dalla squadra ligure li ha "svegliati" e sono pronti a offrire il rendimento ottimale, per sperare - come minimo - di non buscarle. In realtà l'Udinese ha un potenziale tale che le consente di poter vincere. E poco importa se la Salernitana giocherà in 12, dato che l'"Arechi" sarà pieno zeppo, con il pubblico che garantirà un tifo "infernale" agli amaranto. Mister Gabriele Cioffi (alcuni suoi cambi nella ripresa non hanno convinto) nel dopo gara con lo Spezia tra l'altro ha dichiarato che "le cose ci sono girate abbastanza storte" e che "i ragazzi sono un po' stanchi". Ieri, a Frosinone, ha ricevuto l'ambito Premio Maestrelli per la categoria allenatori. "Ci è dispiaciuto molto non aver gratificato Udine e il Friuli con una prestazione come quelle del recente passato: volevamo vincere. Ora bisogna ricaricare le batterie e arrivare pronti a Salerno".

Sezione: L'avversario / Data: Mar 17 maggio 2022 alle 14:30 / Fonte: Il Gazzettino
Autore: Lorenzo Portanova
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