Domenica sera era presente all'Arechi per seguire dal vivo la partita, lui che è a caccia di una nuova opportunità professionale e che, nel calcio, si è imposto ad alti livelli come giocatore sognando di ripetersi come allenatore. Ecco le dichiarazioni di Carmine Gautieri alla redazione del quotidiano La Città:

Che Salernitana ha visto e quanto si rischia con una difesa che prende tanti gol?

"Squadra solida, capace di riorganizzarsi nei momenti di difficoltà. Ho la percezione di un gruppo che lavora, con calciatori che hanno grande voglia di vincere. Poi è chiaro che gli episodi vengono sempre decisi dai singoli con maggiore qualità. E' normale che bisogna migliorare in non possesso, lo dicono i numeri. Se sei primo in classifica nonostante i 13 gol subiti vuol dire che hai valori importanti, basterà apportare i giusti correttivi per diventare la squadra da battere. Raffaele sa il fatto suo e, alle sue spalle, c'è un ds come Faggiano che gli ha consegnato una rosa di livello".

Quanto è dura la C?

"E' un girone complicatissimo, anche le ultime della classe possono mettere in difficoltà le big. E' un campionato estremamente difficile, ci sono società come Casarano, Benevento e Catania che hanno strutturato organici forti investendo tanti soldi. C'è poi sempre la classica sorpresa. Avete visto il Siracusa che ha segnato 4 gol o la Cavese che ha battuto il Crotone?".

Che spettacolo la scenografia degli ultras...

"Pubblico incredibile, non si vede mai una curva così piena in serie C se non in piazze come Salerno e Catania. Avete notato nel secondo tempo, attaccando sotto la Sud, quanto sia cambiata l'inerzia della gara? Piazza passionale, che merita l'allestimento di una rosa forte. Aver preso Faggiano è una garanzia".

Dove intervenire sul mercato?

"Chi vuole vincere il campionato deve intervenire a gennaio. L'appetito vien mangiando e c'è il "rischio" che le dirette concorrenti possano investire cifre importanti per tenere il passo e ambire alla promozione diretta.  Certo, la rosa è difficilmente migliorabile. Il reparto offensivo è di livello. A centrocampo c' è gente valida, basti pensare che uno come Varone entra dalla panchina. E poi ci sono sempre equilibri da mantenere in uno spogliatoio".

Da avversario che ricordi ha di Salerno?

"Guidavo il Latina, facemmo un'ottima gara e fu la curva a spingere la Salernitana verso la rimonta. Posso dire che è uno stadio che ti emoziona anche da avversario perchè la gente partecipa attivamente, gioca con te. Domenica ero in tribuna e vedevo anche i bambini viverla con un'intensità incredibile. Questo conta tantissimo. I genitori hanno voglia di inculcare ai figli l'amore per la maglia e questo è  bello, proprio per questo mi auguro che la Salernitana possa tornare nelle categorie che le spettano".

Lei è legato affettivamente a Cerri. Che idea ha di quanto accadde a maggio?

"Arrivare in quel modo a una gara decisiva non è facile, si doveva affrontare il Frosinone e poi hai dovuto giocare la Sampdoria. Questo è il calcio in Italia! La retrocessione, però, ha radici lontane. Se arrivi ai playout vuol dire che non sei stato all'altezza. Cerri ha fatto il suo all'inizio, poi ha avuto delle difficoltà come tutti i compagni di squadra".

Cosa farà in futuro?

"Il calcio è la mia vita, mi ha dato tutto. Se oggi riesco a fare ciò che mi piace devo ringraziare lo sport, oltre la mia bravura. Non voglio rimanere fermo e arrugginirmi, il campo manca. Sono pronto a rimettermi in discussione"

Sezione: News / Data: Gio 30 ottobre 2025 alle 18:30 / Fonte: La Città
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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Caporedattore dal 2024
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