L'ex difensore e capitano della Salernitana Luca Fusco è intervenuto a TuttoSalernitana.com, trasmissione in onda su SeiTv: "Ho avuto la fortuna di giocare con Ricchetti nell'anno della promozione in A. Ricordo stupendo, di un ragazzo umile, per bene e molto riservato. Di una spessore umano molto alto, al di là del calciatore che abbiamo ammirato, da tifoso e compagno di squadra. Ieri era giusto salutarlo per l'ultima volta perchè era un ragazzo encomiabile a livello umano".

Un aneddoto su Ricchetti?
"Ce ne sono tanti. Era una persona molto riservata, mai una parola fuori posto, non alzava mai la voce ma era comunque molto solare. Io ero un ragazzino, lui più esperto. Gli piaceva che gli cantassi i cori della Curva Sud quando eravamo in pullman per le trasferte. Un ricordo che porto nel cuore".

Ti ha dato qualche consiglio quando hai esordito con la Fidelis Andria?
"Era una squadra fatta da persone che è difficile ora trovare. Feci l'esordio in B e tutti mi diedero una mano. Quando si raggiungono risultati così importanti, significa che c'era un gruppo di calciatori forti ma soprattuttto di uomini veri, composta da gente per bene e con gli attributi".

Anche chi non vi ha visto giocare è innamorato di voi. C'è un po' di tristezza per come è diventato il calcio.
"Si ma bisogna accettare il passo dei tempi. I social hanno influito molto su questo distacco tra il calciatore e la gente del posto o la tifoseria perchè vengono usati in modo non positivo. Prima si viveva di più il contatto umano rispetto ad ora. Ci sono altre situazioni che influiscono sul rapporto tra la gente e il calciatore".

Un parere su Ricchetti calciatore. Meritava di rimanere in A dopo la vittoria del campionato? Oggi servirebbe...
"Fu uno dei protagonisti assoluti della promozione in A poi ebbe poco spazio e andò via. Aveva caratteristiche particolari, Delio Rossi lo conosceva bene e ne amplificava le qualità, riusciva ad entrare dentro il campo con i suoi tagli diventati famosi. Uno dei pochi a saper interpretare quel ruolo come chiedeva il mister. Non aveva grande forza fisica ma grande intelligenza tattica".

Ti piace questa Salernitana?
"È una squadra di categoria che sta interpretando al meglio il campionato che deve fare. Molte volte non è stata bella ma ha portato a casa il risultato che è quello che conta. È prima in classifica nonostante qualche squadra forse più forte, non è da sottovalutare".

Gerardo Fusco non poteva restare?
"Vado in difficoltà. Sta facendo il suo percorso di crescita a Cava, spero possa crescere. A Salerno c'è una squadra forte e forse avrebbe avuto meno spazio. Dispiace, per Gerardo è stato un duro colpo quando ha capito che la Salernitana non lo voleva trattenere. Giocare con continuità a 20 anni però è un bene, può crescere. C'è anche Nunziata che è un 2007 e sta facendo bella figura a Cava, pure era di proprietà della Salernitana. Sono scelte fatte dalla società, non so se per poca attenzione ma sono ragazzi che puoi mandarli a giocare tenendoli sotto contratto, come fece la Salernitana con me. Sono scelte e vanno accettate. Spero possano fare una buona carriera partendo da Cava".

Dispiaciuto per la mancata riconferma come allenatore della Primavera?
"Stesso discorso fatto per Gerardo. Sono stato tesserato 20 anni per la Salernitana. Non mi è stata data una vera motivazione dell'allontanamento, questo dispiace poi è la società a decidere. Spero di rimettermi in gioco e dimostrare di poter fare l'allenatore in modo serio e professionale".

Non manca un po' di velocità alla difesa della Salernitana?
"Riflessione giusta. La squadra è molto fisica, fa fatica in difesa, servirebbe avere un giocatore veloce che possa coprire gli spazi che si creano nella perdita del pallone. È una squadra propositiva, tre attaccanti e due esterni offensivi, il problema è appunto che si è trovata scoperta e la difesa non è stata brava a leggere la situazione e a coprire gli spazi. Serve un giocatore con caratteristiche diverse da quelli che ci sono, che sono tutti simili".

Zeoli potrebbe essere impiegato anche nel settore giovanile visto che è un'eccellenza?
"Si ma ci sono tantissime persone che possono dare una mano, c'è bisogno di tempo ma mancano strutture che è la cosa più importante per creare un settore giovanile di livello. Non parlo solo di campo ma proprio di strutture dove i ragazzi possano migliorare. Oltre a Zeoli c'era anche Enrico Coscia, preparati e che possono dare un contributo importante nella crescita del settore giovanile".

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 30 ottobre 2025 alle 21:00
Autore: Lorenzo Portanova
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Caporedattore dal 2023
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