I primi calci sul campo dell’oratorio Don Bosco di Saluzzo, dove ha giocato anche papà Livio. Prima maglia, quella gialloblù dell’Auxilium. In realtà quella dei Piccoli Amici. Era il 2008. L’anno dopo la casacca celeste della Scuola Calcio Città di Saluzzo. Fabio Miretti aveva 6 anni ed era già il più bravo tra i suoi coetanei. Usava destro e sinistro con la stessa facilità, facendo lo slalom tra i conetti. E quando arrivava al campo indossava sempre una maglietta della Juve. Da bambino, il pallone se lo portava persino a letto: un predestinato. Poi il passaggio al Cuneo 1905 e nel 2011 l’approdo alla Juventus. È stato Giovanni Valenti a fargli fare il regista per la prima volta a 13 anni. Miretti aveva sempre giocato venti metri più avanti, ma i fatti hanno dato ragione a Valenti perché poi Fabio è cresciuto ed in questo ruolo, con Pedone, Zauli e Bonatti, si è preparato al grande salto. Prima dell’esordio in A dal primo minuto col Venezia, Allegri gli disse di giocare "come ai giardinetti". Di giocare, cioè, divertendosi. 33 presenze in A, 6 in Champions, 4 in Europa League. Ed il futuro, che molto presto potrebbe essere granata, tutto ancora da scrivere.

Sezione: News / Data: Ven 07 luglio 2023 alle 18:30 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Lorenzo Portanova
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