Sembra una mattinata di metà luglio, quelle che sanno di convocazione pre-ritiro estivo in cui si inizia ad assaporare la stagione imminente. Eppure il calendario segna “solo” il primo giugno, giornata alla quale la Salernitana sarebbe dovuta arrivare già conscia del suo destino. Ed invece l’emergenza coronavirus ha sconquassato tutto, facendo del “Capodanno d’estate” l’inizio della stagione 2.0, quella cruciale e da “vietato sbagliare”. Il lunedì che segna l’inizio della nuova era dopo l’epidemia è reso più dolce dalla possibilità di potersi allenare di nuovo tutti insieme, in maniera collettiva, mettendo da parte le sedute individuali delle scorse settimane: si ritorna a scambiarsi il pallone, a contrastare un compagno. Si ritorna a respirare l’aria dello spogliatoio, a vestire insieme la tenuta di gioco dopo l’obbligo dei giorni scorsi di arrivare al campo già in maglietta e pantaloncini con doccia nelle proprie abitazioni. I mesi del lockdown, passati a suon di flessioni e addominali davanti la tv, spariscono in un attimo. Il ritiro 2.0 della Salernitana inizia alla buon’ora: al centro sportivo Mary Rosy di Pontecagnano Faiano, già dalle otto del mattino, i calciatori arrivano alla spicciolata: tutti a bordo delle proprie auto come richiesto dal protocollo sanitario. La rosa è al completo. O quasi: manca solo Gondo, costretto a rispettare la quarantena dopo il viaggio lampo in Veneto per motivi personali. L’intero “gruppo squadra” e anche altri tesserati vengono sottoposti ai tamponi di controllo, effettuati dagli addetti del centro specialistico di Avellino al quale la società granata si è affidata. Contemporaneamente test medici ed esami cardiologici a cura del Check-Up per ottemperare all’idoneità sportiva in scadenza al 30 giugno e da prorogare.

Sezione: News / Data: Mar 02 giugno 2020 alle 13:30
Autore: TS Redazione
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