Più stanca dell'avversario, senza un paio di pedine che potevano tornare molto utili per far rifiatare i titolari, ma con grande voglia di dare continuità alla bella vittoria ottenuta contro il Pisa. La Salernitana è partita per Vicenza con un bagaglio carico di speranze, spinta da un allenatore che si sta rivelando un valore aggiunto e che vuole ripetere quanto accadde nel 2008-09. Anche in quella circostanza si giocò la quarta giornata in trasferta, di sera e contro l'ultima in classifica, tutto alla vigilia di una doppia sfida interna consecutiva. Quel 20 settembre la decise Dino Fava dal dischetto, mentre Mazzoleni ridusse in nove un Modena mai domo e che sfiorò almeno cinque volte la rete del pareggio con lo scatenato Biabiany. Stavolta c'è un osso ancora più duro, il Vicenza di Di Carlo e degli ex dal dente avvelenato. Tornare a casa con un risultato positivo sarebbe già determinante. Per la classifica e per il morale. Immaginare una Salernitana in testa con 10 punti e con la possibilità di sfidare all'Arechi a distanza ravvicinata Ascoli e Reggiana (ostiche, ma ampiamente alla portata) potrebbe restituire un minimo di entusiasmo a tutto l'ambiente. Guai a fare voli pindarici, calcoli e tabelle dopo appena tre giornate, ma i granata iniziano ad assumere una fisionomia ben definita e possono essere la mina vagante della cadetteria. Mettere fieno in cascina oggi, con alcune delle potenziali big in affanno, potrebbe essere determinante per il futuro. E darebbe al gruppo serenità e consapevolezza.

Sezione: News / Data: Mar 20 ottobre 2020 alle 13:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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