Doveva essere una di quelle giornate che fermano un’intera regione,dove già dal lunedì le città respiravano l’attesa come fosse una finale,dove ogni bar avrebbe parlato solo di questo, ogni muro avrebbe ricordato nomi, colori, cori,dove già la notte si faceva fatica a dormire,e l’adrenalina cominciava a impossessarsi dei corpi due giorni prima,dove ogni curva avrebbe preparato bandiere, tamburi, coreografie. un derby che avrebbe acceso la Campania intera,che avrebbe fatto tremare i palazzi e ruggire i vicoli,che avrebbe riempito di voce e passione un pomeriggio qualsiasi.e invece…

Niente di tutto questo. Salernitana – Cavese non si gioca da ben diciotto anni, quando ancora la storia scorreva viva tra campo e gradinate.e oggi, all’8ª giornata, se la mente non ci fa brutti scherzi,agli ultras cavajuoli ancora non è stata concessa una trasferta.continuando così, si passerà persino il record dello scorso anno e non solo loro: ai tifosi della salernitana è vietato seguire la propria squadra in trasferta fino al 1° dicembre 2025 un’altra mazzata, un altro colpo basso per chi vive il calcio con passione, identità e appartenenza. ma è normale tutto questo, in un paese che si definisce civile?è normale negare a due popoli la possibilità di esserci, di accompagnare i propri colori, di vivere partite che dovrebbero appartenere a tutti?

Perché un derby non è solo 90 minuti : è strada, attesa, viaggi, abbracci, sguardi che si incrociano e cori che si rispondono.è il battito di due città che si cercano, che si sfidano, che si raccontano. noi rivogliamo vedere l’arrivo dei tifosi ospiti nel settore ospiti, i cori contro, gli sfottò, l’adrenalina che si taglia a fette nell’aria,senza questo…che calcio è?il calcio senza tifoserie ospiti è come un libro senza l’ultima pagina ti racconta qualcosa, ma non ti lascia niente.

Manca il viaggio in pullman, il treno affollato, le soste nelle stazioni,manca l’ansia ai caselli, i tamburi che rimbombano dentro le pance dei ragazzi, le bandiere che si intravedono dietro i vetri appannati,manca lo sfottò lanciato da un balcone, lo sguardo storto incrociato al semaforo, la tensione che ti stringe lo stomaco prima di entrare nel settore,manca quella magia che solo chi ha vissuto una trasferta sa spiegare. il calcio vero non è solo la tua curva.è anche l’altra. è l’attesa di vedere il settore ospiti che si riempie, la risposta ai cori, le mani alzate e le voci che si inseguono da una parte all’altra dello stadio senza tutto questo non resta il romanticismo, resta solo il vuoto. un calcio fatto di divieti, tabelle e carte bollate.un calcio senz’anima,e allora la domanda brucia dentro:senza il popolo ospite, senza quell’urlo che arriva da lontano…possiamo ancora chiamarlo calcio?

Un derby senza popolo non è un derby è come un mare senza onde, una montagna senza vento, una strada senza passi,è un vuoto che inghiotte tutto, che spegne i colori, che soffoca la voce. il calcio vero vive negli occhi della gente, nei cori che si rincorrono, nei settori che si sfidano e senza questo resta solo un campo verde, novanta minuti senz’anima.restituiteci il romanticismo che ci ha fatto innamorare.restituiteci le trasferte, gli sguardi, i brividi.restituiteci il calcio

Tratto dalla pagina Romanticismo Ultras

Sezione: Tifo granata / Data: Sab 04 ottobre 2025 alle 16:30
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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