Chi ci legge sa che stiamo sposando una linea ben precisa: la Salernitana, a nostro avviso, sta mostrando di avere le idee chiare sul mercato e, pur con qualche no di troppo incassato nelle ultime settimane, sta prendendo forma nel ritiro ottimamente organizzato dal tecnico Davide Nicola e dai suoi collaboratori. Acquistare i due pilastri della difesa dell'under21 italiana, affidare le corsie esterne a Bradaric e Sambia, puntare su un giovane di prospettiva come Valencia e sbaragliare la concorrenza per Botheim è indice di bravura da parte di un direttore sportivo che, tra i meriti, ha senza dubbio quello d'aver sempre parlato con chiarezza alla piazza evitando illusioni di ogni genere e ponderando, da uomo navigato, ogni singola parola. Aggiungendo ai sei innesti la riconferma di gente come Fazio, Radovanovic, Gyomber, Bohinen, Lassana e Mamadou Coulibaly, possiamo dire che la Salernitana non è inferiore alle dirette concorrenti.

Guai a viaggiare con la fantasia: il paragone va fatto con Lecce, Cremonese, Empoli, Spezia e, forse, Sampdoria. Le rimanenti, ahinoi, giocheranno un altro campionato, con una neopromossa atipica come il Monza che sarà pure accozzaglia di nomi dal passato glorioso ma che, comunque, continua a spendere per elementi di un certo spessore. Oggi è toccato a Caprari, uno che a Verona ha fatto faville e che Mancini potrebbe convocare nelle prossime gare della Nazionale. Qui, invece, ad oggi manca il bomber che era stato promesso prima della partenza per il ritiro. Da qui nasce una inevitabile riflessione. E' vero che, come ha detto con onestà intellettuale De Sanctis, in molti dicono no "perchè c'è ancora una certa immagine sbagliata della Salernitana, sta a noi far capire che tipo di progetto sposerebbero", ma è altrettanto vero che sono quasi sempre i soldi a determinare la risposta di un calciatore. Nessuno mette in discussione le enormi potenzialità economiche di Iervolino, ci mancherebbe, e solo uno stupido poteva immaginare fosse un mecenate disposto a gettare milioni dalla finestra solo perchè ha un patrimonio di inestimabile valore a disposizione. Ma non vorremmo che la sfilza di "no" sia frutto anche della lotta ai procuratori e di un monte ingaggi inferiore alla concorrenza. Saremmo ben felici di essere smentiti, sia chiaro, ma se Monza ha più appeal di Salerno pur con bacini d'utenza imparagonabili è necessaria una riflessione.

Sta al presidente, che legittimamente difende il suo lavoro in ogni intervista rilasciata, dimostrare per davvero di essere di un altro pianeta rispetto a tutti i suoi concorrenti, guadagnando applausi e consensi non per aver sostituito "gli odiati romani" ma per essere stato effettivamente artefice di un progetto importante. Ad oggi la Salernitana è ancora un cantiere aperto, con una decina di elementi da piazzare e 3-4 titolari da acquistare, cinque se l'infortunio di Lovato si rivelasse ancora più grave del previsto. A tal proposito facciamo un grosso in bocca al lupo a questo ragazzo, sfortunatissimo nell'amichevole di ieri e uscito dal campo portato a braccio e in lacrime: speriamo di poterlo rivedere presto all'opera e di ammirare quel predestinato che fece ottime cose a Verona spingendo una big come l'Atalanta ad investire 11 milioni di euro. Nel mentre, però, occorre prendere un difensore di livello. Perchè, in fondo, la retroguardia è composta tuttora dagli stessi elementi che hanno beccato 80 gol nella scorsa stagione, senza Ranieri che era stato probabilmente il migliore per buona parte della stagione e che non capiamo come mai non venga preso in considerazione per un ritorno. Tra l'altro è fuori rosa e sarebbe operazione a prezzo accessibile.

In sintesi, dunque, possiamo dire che passare dall'entusiasmo smodato alla critica eccessiva è atteggiamento che non aiuta la crescita del club e dell'ambiente. Iervolino non era Re Mida prima, non è un incapace ora. Il giudice supremo sarà il campo, con un innesto d'esperienza e spessore per reparto e con qualche adeguato rincalzo di qualità, sarà una Salernitana all'altezza del suo realistico obiettivo. Chiudiamo con una riflessione. Siamo felici che sia finito il tormentone Cavani. Iervolino ci aveva pensato, è un dato di fatto, ma l'ex bomber del Napoli è stato oggetto utile ai soliti noti per costruire favolette prive di ogni fondamento. Non c'è mai stata la possibilità di convincerlo ad accettare, al punto che De Sanctis non ha mai chiesto nemmeno un incontro "live" per fare un tentativo. Le aspirazioni del "Matador" erano diametralmente opposte a quelle dei granata e garantire 15 milioni di euro netti all'anno ad un calciatore in età avanzata sarebbe stato affascinante, ma incoerente rispetto al progetto che ha in mente la proprietà. Bene così. Siamo certi che un bomber, entro il 31 agosto, arriverà e infiammerà l'Arechi.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 22 luglio 2022 alle 00:01
Autore: Maurizio Grillo
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