Danilo Iervolino e Davide Nicola spingono per il ritorno di Djuric, la dirigenza invita ad una riflessione. De Sanctis avvia una trattativa con il Napoli per Demme, l'avvocato Fimmanò dice che occorrono altre caratteristiche. Si parla di progetto a medio-lungo termine però ci sono calciatori di livello che, in estate, potrebbero essere "sacrificati" sull'altare della plusvalenza un po' come accaduto con Ederson a luglio. Nel mezzo un allenatore ad un passo dall'esonero fino a due settimane fa, una proprietà che vuole investire per rinforzarsi nell'immediato e la dirigenza che invece ragiona soprattutto in prospettiva. Insomma, lo scenario non è cambiato e se un difetto può essere trovato a questa società è quello di parlare in troppi di argomenti calcisticamente parlando delicati. Che ci siano strategie differenti appare evidente, tra chi è aziendalista e frena gli entusiasmi dell'inesperto patron e chi, come Nicola, chiede acquisti pronti all'uso già per la gara con il Milan che inaugurerà un gennaio di fuoco. La verità è che occorrerebbe una linea più coerente sul mercato, soprattutto nel rispetto dei ruoli. Ma risulta difficile agire con equilibrio se, come traspare da tempo, tra direttore sportivo e area tecnica ci sono stati motivi d'attrito in diverse occasioni palesati anche in qualche intervista pubblica. I rinforzi arriveranno, su questo non ci sono dubbi. Un portiere, un difensore centrale esperto, un esterno destro che possa giocare anche a sinistra (ed è intelligente puntare su Zortea piuttosto che su Venuti), almeno un centrocampista e un attaccante. Partisse Bonazzoli, ovviamente. Nicola lo ha impiegato tanto, e male, ma il patron è alquanto deluso dal rendimento di un giocatore che, fosse dipeso da De Sanctis, a quelle cifre e dopo la telenovela estiva non sarebbe mai tornato. Certo, prendere Djuric significherebbe ammettere l'errore fatto a giugno, ma questa squadra ha un gioco prevedibile e, a nostro avviso, guadagnerebbe tanto dall'eventuale ritorno del bosniaco. Determinante per il raggiungimento della salvezza, checche' ne dica qualcuno. L'idea c'è, il Verona sarebbe già d'accordo, il calciatore ci penserebbe. Staremo a vedere.

Tornando all'attualità, tra poco si riprende e il calendario di gennaio desta diverse preoccupazioni soprattutto se c'è un allenatore che continua a palesare soddisfazione e "divertimento" ad ogni intervista filosofeggiando senza spiegare concretamente a cosa sia dovuta la costante involuzione. Per poter dormire sonni tranquilli occorreranno tra i 18 e i 20 punti, la Salernitana vista contro Cremonese, Fiorentina e Monza non fa dormire sonni tranquilli. Siamo certi che questa rosa valga molto di più di quasi tutte le dirette concorrenti e riteniamo che Iervolino, abbottonatissimo nell'ultima intervista rilasciata, saprà rinforzarla adeguatamente blindando i pezzi pregiati. Viceversa non avrebbe senso di parlare di "progetto triennale che punta all'Europa". Ma quando leggiamo frasi come "siamo a +10, è un campionato straordinario che dobbiamo goderci perchè siamo fortissimi" ci tremano un po' le gambe. Non perchè il patron abbia torto, chiariamo: il cammino dei granata era e resta positivo, il 2022 è stato un anno straordinario. Ma guai ad abbassare la guardia, a parlare troppo di futuro, a pensare che il più sia fatto. Lo ha detto Sepe, lo condividiamo in pieno. Dai tifosi alla squadra si ricrei il clima di aprile e maggio per mettersi a riparo da sgradite sorprese. E perchè un Arechi stile Salernitana-Fiorentina può far tremare le gambe anche ai campioni d'Italia attuali e ai potenziali campioni futuri.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 12 dicembre 2022 alle 00:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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