Sesta vittoria in otto gare di campionato, quarto successo su cinque all'Arechi, secondo miglior attacco, tridente offensivo con tanti gol nelle gambe, Achik che sforna due assist da capogiro in meno di dieci minuti, una squadra in festa sotto una curva sold out e un primo posto in classifica che comunque dà fiducia in prospettiva futura. Guardare il bicchiere mezzo pieno ricordando come era nata la stagione e come siamo retrocessi a giugno è d'obbligo, visto che la Salernitana - con tutti i suoi difetti - sta meritando il primato pur attesa da un calendario ben più difficile.

La doppietta di Inglese, l'approccio di Achik, il terzo gol nelle ultime quattro partite di Ferrari, i 52mila spettatori che hanno assistito ai match interni, la credibilità del ds Faggiano all'interno di uno spogliatoio totalmente rinnovato e la qualità in fase offensiva della squadra consentono di andare a Monopoli con la consapevolezza che sarà dura, ma che un colpaccio potrebbe davvero rappresentare una svolta e consentire ai granata di avviare la prima fuga stagionale, pur sapendo che questo girone si sta rivelando molto più competitivo del previsto soprattutto grazie all'organizzazione, alla qualità, al coraggio e alla determinazione delle cosiddette "piccole" e di una neopromossa come il Casarano che ha una rosa quantomeno da playoff.

Ci sentiamo però di dissentire da Raffaele quando quasi lascia intendere che la Salernitana abbia dominato senza subire nulla. Da 8 gare di fila, caro mister, i tifosi tremano ogni volta che l'avversario varca la metà campo. Il Siracusa dei ragazzini arrivati dalla D e senza panchinari sfiorò 4 volte il pareggio, il Cosenza nel primo tempo poteva farne 3, il Sorrento sprecò tanto, idem l'Atalanta23 e il Giugliano, a Casarano ci volle San Donnarumma per evitare la sconfitta mentre la Cavese ha segnato due reti all'Arechi andando ad un passo dallo 0-2 e dal 3-3. Se vuoi vincere il campionato senza passare per i playoff, insomma, non puoi permetterti di subire 7 gol in 270 minuti, cinque dei quali tra le mura amiche. 

E' evidente che i singoli stiano facendo fatica. Frascatore era reduce da due gare horror, Anastasio gioca e non gioca, Coppolaro ad oggi fa fatica e ha sulla coscienza tanti gol, Golemic dà l'anima ma non riesce a fare la differenza e anche Ubani e Quirini non hanno avuto l'approccio sperato. Il secondo gol della Cavese è, per dinamica, molto simile al secondo del Casarano e, con una settimana lunga  a disposizione, non ci saremmo aspettati di rivedere gli stessi errori. Se poi un centrocampo numericamente e qualitativamente scarno non copre diventa tutto più difficile.

Insomma, buona squadra ma finiamola con la favoletta della corazzata con una rosa profonda perchè si dipinge una realtà fasulla per arruffinararsi la gente. Chi vuol bene alla Salernitana, come abbiamo provato a fare noi nei due anni precedenti, le cose le dice prima. E con questa difesa e un centrocampo con appena 4 calciatori la B diretta è tutt'altro che garantita.

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Sezione: Editoriale / Data: Lun 06 ottobre 2025 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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