Passano gli anni, ma gli errori sono sempre gli stessi. E nessuna componente è esente da responsabilità. Bisogna dirlo con coraggio. Riconoscendo il grande amore della curva Sud, elogiando i gruppi ultras che macinano chilometri a sostegno di una fede, ma rimarcando con rammarico che l'intero ambiente granata non è mai riuscito a portare avanti una linea univoca che convergesse nella direzione di una contestazione civile, ma decisa. O, comunque, in una presa di posizione netta atta a capire cosa la proprietà attuale voglia fare da grande.

Prima l'SOS di Sousa nel ritiro di Rivisondoli, poi una serie di sessioni di mercato basate sull'autofinanziamento e sul "cedere prima di acquistare". Poi ancora la telenovela Brera Holdings, il no al confronto con la tifoseria e con gli organi di informazione locale, le dimissioni del presidente, una serie di ribaltoni tecnici culminati con una retrocessione sportivamente parlando incredibile e un attuale terzultimo posto che è uno schiaffo in pieno volto a chi sognava un'annata totalmente diversa. 

Prima ha pagato Martusciello, poi il tiro è stato spostato su un direttore sportivo che doveva quotidianamente convivere con paletti, ostacoli, diktat, imposizioni e budget troppo bassi per chi avrebbe avuto l'obbligo morale di allestire da subito una corazzata. A breve si inizierà a contestare Colantuono, "sedotto e abbandonato" dopo aver traghettato la Salernitana nel bimestre marzo-maggio e poi richiamato all'ordine ufficialmente "perchè conosce l'ambiente e i giocatori, ha l'esperienza per risollevarci da questa situazione".

Caro Iervolino e caro Milan, qui c'è un solo modo per risollevarsi e per scalare posizioni in una B mai come quest'anno mediocre: mettere mano al portafoglio. Altro che "non bisogna sempre spendere e acquistare per risolvere i problemi". Questa Salernitana fa acqua da tutte le parti, subisce una marea di gol, non segna quasi mai, ha un centrocampo numericamente ridotto all'osso, un'infermeria sempre piena e una batteria di esterni offensivi che servirà a poco nel nuovo sistema di gioco proposto da Colantuono. Un caos senza precedenti.

La proprietà, che continua a parlare di "sforzi economici" e di "rosa altamente competitiva", pensava davvero si potesse fare un campionato differente con un ritiro svolto in quel modo, calciatori che arrivavano alla spicciolata e la percezione generale di una smobilitazione o, comunque, di un ridimensionamento economico? Da Cavani e Mertens all'algoritmo e "cedi tre e prendi uno", in estrema sintesi.

Petrachi sta perdendo la pazienza, Colantuono non ha la bacchetta magica e ci sono dei segnali che fanno capire che bisogna darsi una svegliata e in fretta, altrimenti si entrerà in un tunnel buio e senza via d'uscita. E se, come pare, la tifoseria si allontanerà progressivamente, ecco che le cose si complicheranno ulteriormente. Ma, in caso di diserzione di massa o di Arechi deserto con la Carrarese, cosa si potrà mai dire a una piazza che ha garantito sin ora 14mila persone in casa e 1500 in trasferta? 

Parlavamo di segnali. Quando si commettono tanti errori, ecco che anche il dio del calcio ci mette lo zampino. Perchè, nel tuo momento migliore e con Verde che sfiora un gol spettacolare (a proposito, perchè sostituire l'unico che meritava un voto sopra il 6?), ecco che Fiorillo passa la palla a Berardi e regala il vantaggio al Sassuolo.

Stesso copione con Ferrari e con altri singoli che continuano a sbagliare  e a commettere errori inconcepibili a certi livelli. Mentalizziamoci, tutti, quanto prima ad un campionato per salvarsi. Retrocedere in C sarebbe un dramma economico-sportivo che potrebbe avere risvolti che non osiamo nemmeno immaginare. E basta dire che "non sono queste le gare da vincere" o che "il Sassuolo è superiore". La Salernitana ha ricevuto gli stessi soldi dei neroverdi per il paracadute...per cosa sono stati utilizzati?

Sezione: Editoriale / Data: Dom 24 novembre 2024 alle 00:00
Autore: Luca Esposito
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