Il gong conclusivo del calciomercato è ormai suonato da tre giorni e adesso la palla passerà definitivamente al rettangolo verde. Sessione invernale di trasferimenti non certo esaltante per i granata, che hanno cambiato tanto ma senza piazzare colpi in grado di innalzare significativamente il livello tecnico di una squadra carente, che ha perso anche pedine importanti come Mazzocchi e Daniliuc. Nessuna bocciatura preventiva, in ogni caso, per il mercato del dg Sabatini cui, anzi, va un plauso, considerato il risicato, anzi, pressoché nullo budget a disposizione

Il dirigente umbro ha messo in campo tutta la sua esperienza e rete di contatti per portare a Salerno, nonostante la difficile situazione di classifica, rinforzi che possano permettere a Inzaghi qualche ricambio in più. I profili sbarcati all'ombra dell'Arechi sono pressoché tutti riconducibili a quello del giocatore da rivalutare dopo una lunga inattività o un periodo di appannamento. Boateng, la cui qualità difensiva non può essere discussa, non scende in campo dallo scorso giugno e ha ormai 35 anni, Vignato è un giovane interessante che, però, si è progressivamente perso, finendo col diventare riserva in Serie B al Pisa, i giovani Pierozzi e Vanoli hanno bisogno di tempo per crescere, mentre Pasalidis, Gomis e Weissman sono delle scommesse che Sabatini ha deciso di tentare. Non resta che fidarsi del fiuto di un vero e proprio guru del mercato come il dg granata, ma sicuramente alla Salernitana sarebbe servita qualche certezza in più. 

Adesso il compito più arduo sarà quello di Inzaghi, che dovrà trovare una nuova quadratura e inserire i tanti volti nuovi. Diversi elementi avrebbero bisogno di tempo, ma il tempo è proprio quello che manca ai granata. Non si può più attendere, arrivati a febbraio, e occorre quanto prima una svolta. Il recupero di Dia, nella speranza possa essere mentalmente ancora coinvolto nel progetto, può essere l' "acquisto" in casa, sebbene la sua partenza a fine anno, a prescindere dall'eventuale salvezza, è ormai certa. Col Torino non basterà elogiare la prestazione, occorrerà iniziare a mettere in cascina punti salvezza, per impedire che le dirette concorrenti prendano il largo.

Ormai non resta che aggrapparsi a quel 5% di possibilità di salvezza stimato dal dg Sabatini, augurandosi un epilogo simile a quello di due anni fa.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 04 febbraio 2024 alle 00:00
Autore: Valerio Vicinanza
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