Quando c'è unità d'intenti si arriva sempre al risultato. Ora si guarda al futuro, questi due anni di A devono essere un punto di partenza

Non c'è niente da fare (o dire). Quando c'è unità di intenti si possono affrontare benissimo anche le situazioni più scabrose portando, poi, al termine positivamente ogni cosa. E la Salernitana lo ha ampiamente dimostrato in questa stagione con quella salvezza non risicata ma conquistata con due giornate di anticipo sulla fine del campionato meritatamente. 
La conferenza di fine anno del diesse Morgan De Sanctis è la prova evidente e lampante che quella unità di intenti, di cui parlavamo inizialmente, c'è stata. Una sinergia stretta, evidenziata dallo stesso De Sanctis in due ore di risposte ai colleghi giornalisti che hanno spaziato in questo suo primo anno di dirigente con quella conclusione, anche logica secondo le tante domande ed anche le risposte appropriate date dal diesse che non potevano non dare il finale sperato, quel finale che l'attenta tifoseria granata certamente si aspettava.
Anche il ringraziamento all'ex allenatore Davide Nicola per almeno metà dei punti conquistati in questa stagione rappresenta la positività di De Sanctis che certamente, va detto, ha una parte di merito in questa felice conclusione. Per aver visto bene l'arrivo del portoghese Paulo Sousa dopo il doppio esonero, a distanza di pochi giorni, di Nicola, per aver portato in maglia granata un portiere come Ochoa che doveva sostituire Sepe infortunato, per aver dato credibilità ad un team che è esploso anche con l'arrivo di Sousa. Insomma quella unità di intenti che c'è stata con il presidente Iervolino subito dal suo arrivo a Salerno.
Ed ora? Beh, ora si guarda già al futuro, a quella che sarà la decisione di rimanere un altro anno a Salerno di Paulo Sousa con la firma sul nuovo contratto dando continuità ad un piccolo-grande progetto che si potrebbe sviluppare nel corso dei prossimi anni. Si perchè la serie A, questo grande campionato dovrà per tanti anni ancora vedere la maglia granata ai nastri di partenza con la consapevolezza, giusta e legittima, che questi due anni di permanenza debbano essere un segnale di partenza ma non di arrivo così come si augura tutta la eccezionale e calda tifoseria granata.