Ospite d'eccezione degli italian Sport Awards, il noto dirigente salernitano Enrico Coscia ha analizzato il momento vissuto dalla Salernitana parlando in esclusiva ai microfoni di TuttoSalernitana: "Ho visto la partita di Benevento e si è confermato un percorso di crescita importante che va avanti da diverse settimane. A tratti sembravamo noi la capolista, questo è merito di un gruppo di calciatori che sta lavorando al massimo e di un allenatore come Ventura che certo non scopriamo oggi. Se poi aggiungiamo la ritrovata compattezza dell'ambiente, possiamo dire senza problemi che la Salernitana ha tutte le carte in regola per vivere un girone di ritorno da assoluta protagonista. Ci sono giovani che stanno esplodendo, giocatori come Lombardi che stanno trovando una continuità impressionante, Djuric che sta segnando con regolarità e gente fuori che, se recuperata, sarà un valore aggiunto. So che Salerno, potenzialmente, può esprimere molto di piu di novemila spettatori in casa e duemila in trasferta. Forse ancora non ci si rende conto di quanto sia forte questa squadra e che possiamo davvero ambire alla promozione diretta. Multiproprietà? E' un falso problema. Ma vi pare che, se vincessimo il campionato, fanno retrocedere Lazio e Salernitana? Una soluzione si trova sempre, se consenti ad un presidente di avere due squadre non puoi certo negargli di ambire al massimo. Sono assolutamente tranquillo su quest'aspetto".

Coscia apre poi l'angolo dei ricordi: "Quando ho fatto il direttore sportivo a Salerno, ho dato tutto me stesso in un contesto di ripartenza non semplice. Certo è che se volevo qualcuno, lo andavo a prendere a costo di fare trattative infinite. Accadde con Sestu, un po' il fiore all'occhiello dell'organico, ma anche con Fusco. L'Avellino lo dichiarò incedibile, ma quando fai questo mestiere sai bene quali corde toccare e come muoverti. Mi dispiacque interrompere il percorso a metà, ma eravamo ben posizionati in classifica e facemmo il massimo. Ora lavoro con la Fiorentina, da una decina d'anni mi diverto a fare l'osservatore e continuo a pensare che il futuro del calcio dipenda dai settori giovanili e dalla capacità di scovare talenti anche nelle categorie inferiori". 

Sezione: Esclusive TS / Data: Ven 07 febbraio 2020 alle 13:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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