La Salernitana, come tutti sanno, è stata fondata per la prima volta il 19 giugno 1919, ed in seguito per ragioni diverse è stata rifondata altre volte (1927, 2005, 2011). Nel 1919 l'idea era quella di formare una società polisportiva, come in effetti si fece. Il calcio rappresentava uno degli sport principali, tant'è vero che in quegli anni era già iniziato a diventare molto popolare, e prima del conflitto bellico a Salerno vi erano già diverse squadre, che giocavano a carattere dilettantistico in sfide non ufficiali, in ambito locale.

Conclusasi la prima guerra mondiale, potettero riprendersi le normali attività. Dall'unione di tante squadre salernitane esistenti in precedenza, o da ciò che di tali squadre rimase dopo le conseguenze della guerra, venne generata l'Unione Sportiva Salernitana (sorta a seguito di un'assemblea tra soci tenutasi a Salerno, Corso Umberto I n. 67), con una casacca bianco-celeste a strisce verticali. Il principale promotore della fondazione fu Matteo Schiavone, personaggio ben noto a Salerno, che come calciatore aveva il ruolo di portiere mentre di professione era un ingegnere. Assieme a Schiavone, altri 9 soci contribuirono a dare vita alla nuova società polisportiva, tra cui Adalgiso Onesti (primo presidente del club). Altro socio fondatore fu Vincenzo Giordano, che ne fu primo allenatore, e tuttavia a causa delle conseguenze della guerra morì. In tal modo, per la prima stagione di campionato, l'allenatore fu Matteo Schiavone, che abbandonò il calcio giocato (in precedenza militò nel salernitano Foot-Ball Club Campania) e anche grazie a lui la selezione calcistica si aggiudicò la vittoria del campionato di Promozione 1920 (secondo livello dell'epoca) dopo aver vinto il proprio sottogirone e a tavolino lo spareggio promozione (perché era da giocarsi a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno contro un club di Napoli dell'epoca che per protesta rinunciò), approdando in tal modo nel primo livello, detto inizialmente Prima Divisione.

Ricapitolando, la Salernitana è stata fondata nell'immediato dopoguerra, per volere di alcuni soci (Anacleto Bellelli, Giovanni Calabritto, Vincenzo Giordano, Alfonso Guasco, Nicola Maggio, Adalgiso Onesti, Francesco Paci, Matteo Schiavone, Vincenzo Troisi e Manfredo Visciani) e dall'unione delle forze di diverse società calcistiche preesistenti. La ragione era dettata anche dal riuscire a costituire un club che fosse capace di partecipare ai campionati ufficiali. Tra le prime attività sportive della società vi furono la corsa (podismo) e l'atletica leggera, mentre il calcio acquisì con il tempo sempre più importanza, fino a diventare l'unico sport esercitato dal sodalizio.

Sezione: L'Approfondimento / Data: Lun 21 marzo 2016 alle 17:00
Autore: Matteo Di Palma
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