Nel vivaio granata c’è un giovane centrocampista che scalpita per costruirsi un futuro da grande. Andrea Vignes è senza alcun dubbio uno dei prospetti più interessanti di casa Salernitana. Un classe 2002 col cuore granata, che nonostante la giovane età ha già all’attivo una esperienza importante lontano da casa, al termine della quale è rientrato in Campania maturato e consapevole di poter un giorno dire la sua nel calcio professionistico.

Cavallo di ritorno - Andrea è uno dei pilastri della Primavera di mister Rizzolo, nonostante sia alla prima esperienza in categoria. Merito anche della stagione 2018/19 giocata in prestito alla Lazio, una “nave scuola” preziosa per il ragazzo nativo di Salerno che non ci ha pensato due volte a svestirsi dei vestiti comodi da gioiellino granata per mettersi in discussione in biancoceleste. Formatosi nella scuola calcio “Nike” di Capezzano fino all’età di tredici anni, Vignes si era già messo in bella mostra nella prima parte della sua trafila giovanile in maglia Salernitana, in modo particolare nell’annata dell’Under 15. Una stagione da incorniciare, nella quale i granatini riuscirono addirittura a raggiungere i playoff, prima di venire sconfitti dall’Inter. Un rendimento di alto livello quello di Andrea, premiato dalla convocazione con la B Italia. Dopo le 17 gare (condite da due gol) con la Lazio Under 17, il classe 2002 è tornato nella sua Salerno, e con 2 reti nelle 18 presenze stagionali ha sfiorato la Top 10 del Ranking Primavera 2 della Giovane Italia, meritandosi anche un posto nell’undici ideale del Girone B.

Cuore granata - Centrocampista dotato di buon passo e visione periferica, Vignes detta i tempi della manovra agendo indifferentemente da play o da mezzala. Uno stile di gioco che ricorda quello di Marcelo Brozovic, pur se a piede invertito: Andrea è infatti un mancino puro, piede educato che utilizza alternative per precise aperture o per tocchi corti sempre efficaci, diventando un’arma importante anche alla battuta dei calci piazzati. Altezza nella media, è con la frequenza di passo che il classe 2002 riesce a fare la differenza, in attesa di completare la propria struttura con una muscolatura adeguata al salto tra i professionisti. Il suo ruolo richiede una spiccata personalità, e sotto questo punto di vista Andrea ha poco da invidiare ai coetanei più celebrati. La scelta di mettersi in gioco con l’avventura in prestito alla Lazio la dice lunga sul carattere del ragazzo, che in campo sa prendersi responsabilità importanti rappresentando un punto di riferimento per i compagni, specialmente nelle fasi più calde del match. Ammira Modric e studia Busquets, due esempi mirabili sui quali modellare le fondamenta di una carriera promettente. Nel petto, poi, batte un cuore tutto granata: l’esordio in prima squadra è uno dei sogni nel cassetto, che potrebbe diventare obiettivo concreto proseguendo sul sentiero tracciato durante il suo percorso a livello giovanile.

Sezione: News / Data: Ven 03 aprile 2020 alle 20:30
Autore: Italia La giovane
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