A Salerno ha vissuto diverse fasi della sua carriera. Prima una salvezza tranquilla, poi le dimissioni per problemi personali con una squadra in zona playoff. Poi ancora l'esonero del 2022, il ruolo da traghettatore nel 2023-24 e l'addio definitivo lo scorso 29 dicembre, quando decise di lasciare anche l'incarico di responsabile del settore giovanile. Tuttavia Stefano Colantuono è ancora molto legato alla piazza di Salerno e lo conferma in un'intervista rilasciata alla redazione di TuttoSalernitana:

"Il mio affetto per la piazza è sincero, sono un tifoso della Salernitana e, dopo anni e anni di carriera, non avrebbe senso fare sviolinate. Ho tanti difetti, ma sono una persona onesta e il mio sentimento per Salerno è vero e chi mi conosce lo sa. Lì ho tanti amici, ho trascorso sei anni tra alti e bassi ma sempre con professionalità e voglia di mettermi a disposizione e di dare una mano. Spesso, pur non presenziando sugli spalti dell'Arechi, torno in città a trovare persone a cui sono legato, ricordo sempre con emozione le coreografie della curva e il tifo di uno stadio che sposta gli equilibri. Spero che la Salernitana possa tornare dove le compete, non dico altro perchè sono scaramantico".

Colantuono prosegue riaprendo l'angolo dei ricordi, con riferimento alla prima esperienza in A e all'ultima in B: "Alla fine Sabatini, pubblicamente, riconobbe che quella salvezza aveva qualcosa anche di mio. Accettai in un momento difficile, con tante problematiche e incognite. Pareggiare gli scontri diretti di Cagliari e Genova e battere Venezia e Verona aggiunse alla classifica quei punti che diedero un grosso apporto. Poi Nicola ha completato l'opera facendo un buon lavoro. L'ultima esperienza è stata complicata, da uomo società non mi sono tirato indietro quando mi hanno chiesto di guidare la squadra ma l'accordo era chiaro: traghettatore fino a dicembre, poi avrei fatto le valutazioni del caso.

Ho pensato fosse giusto dare una scossa diversa, alcuni risultati non furono buoni e non ho dato seguito al percorso iniziato 40 giorni prima. Poi purtroppo c'è stata lo stesso la retrocessione ed è un vero peccato. L'importante però è aver aperto un ciclo nuovo. La Salernitana nel tempo tornerà in A, è lì che deve stare. E io aspetto l'occasione giusta per tornare a fare l'allenatore".

Infine sull'attualità: "Prima si diceva che gli attaccanti fanno vendere gli abbonamenti e le difese ti fanno vincere i campionati, oggi però le cose sono cambiate e credo che la Salernitana abbia comunque elementi validi in tutti i reparti. Faggiano è un dirigente esperto, credo che Raffaele stia facendo un lavoro straordinario ritrovandosi in testa alla classifica esprimendo un bel calcio e con un gruppo completamente nuovo".

Sezione: News / Data: Sab 01 novembre 2025 alle 18:30 / Fonte: La Città
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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Caporedattore dal 2024
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