Abbiamo rimarcato nei giorni scorsi che siamo in totale disaccordo con chi parla di una Salernitana "corazzata" e con una panchina profonda e che consenta all'allenatore di gestire senza problemi emergenze e gare ravvicinate. La realtà dice invece che a centrocampo ci saranno appena quattro calciatori a disposizione per almeno un altro mese dopo il grave infortunio di De Boer e che la difesa presenta giocatori per caratteristiche non adatti al gioco di Raffaele e che si assomigliano molto, fatta eccezione per Cabianca che pure salterà almeno altre 3-4 gare per un problema di natura muscolare. Tuttavia, al netto di un'analisi oggettiva, bisogna dire che spesso sia stata proprio la panchina a risolvere i problemi. Ferrari ha fatto gol a Giugliano, Quirini ha pareggiato i conti a Casarano, Achik ha sfornato due assist d'oro in occasione del derby con la Cavese.

E il focus odierno è dedicato proprio ad Achik, un calciatore voluto fortemente da Raffaele la scorsa estate e che può rappresentare una garanzia in questa categoria. Arrivato in Italia ad appena un mese assieme ai suoi genitori, il talentuoso esterno offensivo palesò sin da giovanissimo il suo grande amore per il calcio, prendendo parte ad un torneo nazionale svoltosi a Trieste con una squadra che comprendeva i migliori talenti emergenti del territorio calabrese. Poco tempo dopo il provino con il Rende e l'esordio tra i professionisti, fino a scrivere pagine di storia con la maglia del Cerignola. Nella passata stagione, dopo una parentesi non fortunatissima a Bari, per Achik c'è stata la definitiva consacrazione.

E ancora con l'Audace: gol, assist, chilometri macinati sulla fascia, un impatto devastante da subentrante e quelle giocate di qualità che sono merce rara in questa categoria. Prelevato a luglio a titolo definitivo dalla Salernitana, Achik ha voglia di riconquistare la cadetteria e sta provando a scalare posizioni nelle gerarchie di uno staff tecnico che lo conosce benissimo e che ora proverà ad inquadrarlo al meglio nel 3-5-2 dopo l'esperimento seconda punta che abbiamo visto a Cosenza. Non con grandi risultati. C'è chi dice che sia troppo innamorato del pallone e che pecchi nel gioco di squadra, difetto di cui ha parlato con sincerità nel post partita di domenica. I passi in avanti soprattutto sul piano dell'approccio, però, sono notevoli. Un assist al bacio per Inglese per l'1-1, poi un'autentica prodezza per il sorpasso targato Ferrari.

E, stavolta, anche tanto sacrificio in non possesso pur con qualche spazio di troppo lasciato alla Cavese in occasione del gol del provvisorio 2-2. A Raffaele il compito di sfruttare al massimo quel classico calciatore di squilibrio che tanto ha impressionato già nel corso del ritiro e che, come testimoniato dalla festa sotto la curva, è già legatissimo ai colori granata.
 

Sezione: News / Data: Gio 09 ottobre 2025 alle 15:30 / Fonte: La Città
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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