La società della Salernitana in queste convulse giornate tardo primaverili sarebbe concentrata soprattutto sulle mosse da fare per tutelarsi nei confronti dei possibili sviluppi del caso Brescia e del caos Serie B, ma, intanto, continua a dare positivi segnali di risveglio e di vicinanza alla piazza. Sarà, però, indispensabile che detto ridestarsi dal letargo biennale sia un punto di svolta e di ripartenza, ovvero che seguiti una programmazione ed una gestione del club ben diversa da quella andata in scena in queste ultime due negative stagioni. Il Napoli ha appena terminato la sfilata scudetto sul lungomare partenopeo dopo essere arrivato decimo lo scorso anno con De Laurentiis che aveva sbagliato tutto quanto era possibile sbagliare. Il Napoli calcio ed il suo patron, pur incline alla prosopopea di chi si ritiene "Uber alles", hanno saputo imparare dai propri errori e svoltare, andando sul meglio e non lesinando investimenti ed iniziative.

La Salernitana può e deve fare analoga professione di umiltà, fare ammenda e ripartire decisa, visto e considerato che, con le debite proporzioni della differente categoria, a Iervolino non mancherebbero certo risorse per essere competitivo per il vertice in cadetteria, se ovviamente tutto andrà come speriamo e confidiamo vada. La squadra ha bisogno di un condottiero esperto e all'altezza da subito, di essere costruita per gran parte a luglio e prima del ritiro estivo , nonché di annoverare quei calciatori in grado effettivamente di essere trascinanti e di elevare il rendimento degli altri componenti della rosa. Prima ancora però di parlare di prima squadra, sarebbe opportuno, finalmente, dare un segnale di volontà di restare a Salerno a lungo con una progettualità vera, seria e coerente, senza più ascoltare la favoletta del fantomatico disegno triennale, deriso e mortificato dal campo e dall' approssimazione gestionale societaria del peggiore biennio della storia granata.

Il segnale giusto potrebbe essere rifondare il settore giovanile della Salernitana, dando finalmente la sensazione di percepire quanto sia importante il suo valido funzionamento in prospettiva e pare che, a riguardo, qualcosa si muova dalle parti di via Allende. Va bene acquistare giocatori subito pronti per recitare da protagonisti, ma serve altrettanto creare le condizioni giuste, tra strutture e risorse umane di livello nello staff tecnico e specialistico, affinché l' Academy del club campano possa assurgere a riferimento dell'intero territorio provinciale e sia degna di questo nome consentendo la giusta crescita dei talenti nostrani. Partire dalla "cantera" sarebbe il giusto modo di puntare sui giovani, anche seminando e attendendo alcuni anni per raccogliere i frutti, perché giovani così non è edulcorazione della parola austerity, bensì sinonimo di futuro sostenibile e di lungimiranza societaria da parte di chi sa fare per davvero l' imprenditore nel settore calcistico.

Se vi sarà un seguito ai segnali di rifondazione virtuosa del settore giovanile granata allora potrà guardarsi al futuro con più ottimismo perché se una società vi investe vuol dire che vuole creare valore e mettere radici. Rinforzare adeguatamente la rosa, varare un progetto vincente indipendentemente dalla categoria di appartenenza e dare continuità, senza margherite da sfogliare e senza instabilità di umori, scelte concrete e dichiarazioni può essere la ricetta per una nuova storia da scrivere e un discorso da riprendere. Il presente racconta di grande tensione e trepidazione per l' esito stagionale, il futuro potrebbe e dovrebbe fare leggere ben altro libro, perché Salerno ha potenzialità importanti e la proprietà risorse altrettanto rilevanti.

Sezione: News / Data: Lun 26 maggio 2025 alle 23:30
Autore: Raffaella Sergio
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