Dopo 10 anni torna il derby Salernitana-Casertana. Il doppio ex Salvatore Campilongo ha rilasciato un'intervista al quotidiano 'Il Mattino Caserta'. Ecco alcune sue dichiarazioni:

Che partita dobbiamo aspettarci?
"Sicuramente interessante. La Salernitana viene dalla sconfitta di Catania, una squadra forte che ambisce a vincere il campionato. Ci sarà voglia di riscatto, contro la Casertana, una squadra in salute che è partita per salvarsi, far crescere molti giovani, ma che sta facendo un ottimo campionato frutto di un buon lavoro".

Lei è un doppio ex, ha indossato la maglia granata solo nella stagione 1987-1988, 32 presenze e 4 reti, mentre con i falchetti, in quattro campionati, ha giocato 99 gare e realizzato 41 reti contribuendo alla promozione in B del 1991. Ci sono differenze tra le due città?
"Sia la Casertana che la Salernitana sono due società forti che rappresentano due città che hanno avuto un certo blasone nel calcio campano e non solo, dove i calciatori venivano e vengono a giocare volentieri perché si respira calcio. La Casertana, purtroppo, negli ultimi anni ha avuto qualche difficoltà e quindi una generazione intera non si è attaccata ai colori storici e si è allontanata. A differenza di Salerno, dove si è respirato il calcio che conta, portando allo stadio oltre 20mila spettatori e nuove generazioni di tifosi. Sono convinto che se la Casertana riuscisse a salire in B, farebbe lo stesso numero di tifosi di Salerno portando allo stadio i tifosi dell’intera provincia".

È d’accordo con chi afferma che la Salernitana, dopo il doppio scivolone, negli ultimi due anni dalla A alla C, ha costruito una corazzata per poter subito
risalire?

"Ho già avuto modo di dire che le colpe di questo doppio scivolone sono da ritrovare nella società. Non nella persona del presidente, che ha investito tanti soldi, ma nell’organizzazione, su chi ha affidato le chiavi della società a persone non appartenenti al mondo del calcio e che in due anni hanno dilapidato un patrimonio, retrocedendo in serie C. Non si può mettere a capo di una società come la Salernitana o come la Casertana gente che non ha fatto calcio".

Dieci anni fa, in occasione degli ultimi due derby lei era sulla panchina dei falchetti, Due date, 6 gennaio e 9 maggio 2015 che difficilmente dimenticherà?
"La partita d’andata la giocammo il 6 gennaio, giocammo a mezzogiorno e faceva molto freddo. Al gol di Mancosu al 93’ su rigore, c’è stata un'esplosione incredibile da parte dei tifosi, non ho mai più sentito un boato del genere. Al ritorno, il 9 maggio, pareggiammo 1-1 con un loro rigore che secondo me non c’era. Onestamente meritavamo di vincere e di entrare nei playoff".

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 26 ottobre 2025 alle 10:00
Autore: Lorenzo Portanova
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Caporedattore dal 2023
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