La situazione che stiamo vivendo in queste settimane ricorda molto quanto accadde nel 2019, con un playout prima annullato, poi confermato dopo una serie di ricorsi e polemiche e con una Salernitana che conobbe il nome del proprio avversario quasi un mese dopo la fine del campionato. Chi meglio di Francesco Di Tacchio, può raccontarci cosa accadde in quel periodo, lui che decise la sfida con un rigore trasformato impeccabilmente a Venezia.

Ecco quanto ha dichiarato in esclusiva ai microfoni d TuttoSalernitana: "Sicuramente è un peccato che la Salernitana abbia sofferto in questo campionato, ci sono state delle difficoltà ma ora bisogna avere la capacità di azzerare tutto e di ripartire con questo doppio spareggio. Mi rendo conto che ci possano essere delle problematiche e i tifosi hanno le loro ragioni quando dicono che non vogliono seguire le partite per protesta, ma i granata hanno tutte le carte in regola per conquistare la salvezza".

Sui rischi della lunga pausa, Di Tacchio è convinto che "senza dubbio ci sono delle anomalie perchè i giocatori si allenano in attesa di conoscere la data della partita e il nome dell'avversario. Penso, però, che la posta in palio sia talmente alta che sono le classiche gare che si preparano da sole e in cui le motivazioni possono e devono fare la differenza. I granata, per tanti motivi, hanno ottime chance di mantenere la categoria. Anche a noi capitò una cosa uguale nel 2019, fummo bravi a non staccare la spina, a gare gruppo e a disputare il doppio spareggio col Venezia nel migliore dei modi. Averlo deciso con quel calcio di rigore fu davvero una grande gioia".

I tifosi però vorrebbero disertare, almeno gli ultras della curva. Di Tacchio replica così: "Hanno le loro ragioni, lo ribadisco. Da calciatore, però ,posso dire che il supporto del pubblico è qualcosa di fondamentale, figuriamoci in una piazza come Salerno che è in grado di regalare sensazioni fantastiche e tanta adrenalina".

Si apre l'angolo amarcord: "Passai dall'Avellino alla Salernitana e ricordo che loro non la presero benissimo. Ma sono un professionista e credo che la proposta della Salernitana fosse la migliore per la mia crescita. Alla lunga i fatti mi hanno dato ragione: una promozione in serie A, una salvezza, il rigore di Venezia che ci permise di mantenere la categoria, quella serata incredibile contro l'Udinese. Già nel 2019-20 potevamo vincere il campionato, diciamo che con Ventura ponemmo le basi per quella che poi fu una cavalcata incredibile nella stagione successiva.

Con la pandemia si chiusero le porte degli stadi e ripartire dopo 2-3 mesi di stop fu difficile. Costruimmo basi importanti, ci fu un rivoluzione totale con Castori e sposammo nuove idee e nuove soluzioni. In A ci siamo salvati in modo incredibile, gli ultimi minuti di Salernitana-Udinese sono un qualcosa che fai fatica a dimenticare. Quando ci comunicarono il pareggio tra Venezia e Cagliari ci fu un boato incredibile, un liberazione, un qualcosa che ti resta a vita e nel cuore.

Ringrazio anche Radovanovic per le belle parole, in passato si complimentò con quello zoccolo duro che portò la Salernitana in A per poi essere accantonato nella seconda parte di stagione. Ecco, noi sentivamo la maglia, mettemmo a disposizione di tutti la nostra professionalità e il senso d'appartenenza. Anche i nuovi ci diedero un grande mano, professionisti esemplari che ricordo con affetto".

Infine sulla stagione a Catania e sul suo futuro: "Dal punto di vista personale è stata un'annata difficile. A inizio anno ho subito un intervento importante e sono tornato soltanto a febbraio, mettendomi a disposizione nel finale di campionato. Purtroppo non siamo riusciti a regalare un sogno alla tifoseria, perdendo gli spareggi contro il Pescara. Ci tenevamo tanto a far gioire una piazza importante come la nostra. Futuro? Ho un altro anno di contratto, ma mi rimetto alla decisione della società. Qualunque scelta facciano per me va bene e non ci saranno problemi".

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 26 maggio 2025 alle 23:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
vedi letture
Print