Le recenti decisioni che hanno stravolto il calendario calcistico, vietato trasferte anche tra tifoserie gemellate e spostato partite a migliaia di chilometri dai confini nazionali, rappresentano l’ennesimo schiaffo alla passione popolare. Il calcio, nato nelle strade e cresciuto sugli spalti, è stato sequestrato da logiche di profitto, palinsesti televisivi e interessi che nulla hanno a che vedere con il cuore pulsante di questo sport: i tifosi.

Le proteste esplose nelle curve di Parma, Milan, Inter, Juventus, Napoli, Roma, Lazio, Fiorentina, Bologna, Genoa, Sampdoria, Atalanta, Verona, Torino, Udinese, Cagliari, Bari, Palermo, Foggia, Lecce, Reggina, così come quelle delle tifoserie di Serie C, Serie D e dilettanti di tutta Italia, si uniscono a quelle di tifoserie estere come Liverpool, Manchester United, Union Berlin, St. Pauli, Barcellona, Siviglia, Marsiglia, PSG, Boca Juniors, River Plate, dimostrando che la passione popolare non conosce confini.

La FISSC lancia la proposta: "È il momento di fare un passo ulteriore. Invitiamo tutte le componenti del tifo organizzato — ultras, gruppi indipendenti e semplici appassionati — a unirsi in una mobilitazione internazionale. L’obiettivo è chiaro: riportare il calcio alla sua dimensione autentica, popolare, partecipata. In ogni stadio, in ogni curva, in ogni città: facciamo sentire la nostra voce. Perché senza tifosi, il calcio non ha senso".

E proprio il caso Salernitana-Cavese rappresenta la punta dell'iceberg di un malcontento ormai incontenibile, con un settore ospiti aperto solo ad eventuali tifosi della Cavese residenti fuori Campania e possessori di tessera e supporters della Salernitana residenti a Cava o a Nocera costretti a restare a casa. Ormai la gente è stufa e, nel rispetto delle autorità di pubblica sicurezza e con l'obbligo di isolare quelle frange violente che sono ovunque, non è da escludere una sorta di gemellaggio collettivo con annessa forma di protesta a livello nazionale. 

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 30 settembre 2025 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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