Quali sono le rimostranze della Salernitana? Sostanzialmente due. Anzitutto la scelta del presidente della Lega B Bedin di annullare lo spareggio con il Frosinone 24 ore prima di scendere in campo, con quasi 30mila biglietti venduti e Marino che aveva appena finito di presentare il match in conferenza stampa. Il comma 2 dell'articolo 27 dello Statuto non prevede il rinvio "a data da destinarsi": in caso di slittamento di una gara la norma impone al presidente di fissare già la nuova data e il nuovo orario, da comunicare alle squadre interessate per consentire l'organizzazione dell'evento.

Non è accaduto, così come non c'è stato nessun confronto con il Consiglio direttivo come accaduto - ad esempio - nel giorno della morte del Papa con annesso stop del campionato e slittamento a fine stagione della giornata numero 34. "Anche in questo caso siamo stati penalizzati perchè le regole non consentono di farci giocare due volte di fila in trasferta nelle ultime due gare" tuonò la Salernitana. Inoltre il club granata ritiene che sia la "prima volta nella storia che si sospende un evento senza deferimenti ufficiali o penalizzazioni. Ma si può annullare una partita per una responsabilità presunta e con tempi lunghissimi tra ricorsi e appelli?".

Quali le prossime mosse? Come riporta il direttore Luca Esposito su Tuttomercatoweb, è stato inoltrato un nuovo ricorso al CONI che, in prima istanza, aveva dichiarato inammissibile la richiesta di sospensiva della Salernitana "perchè non competente in materia". Il pool di legali granata, rappresentato dagli avvocati Sica e Fimmanò, si è rivolto nello specifico alla sezione "iscrizioni e ammissioni". Arrivasse un nuovo no, perde quota l'idea del ricorso al Tribunale Federale. Più semplice rivolgersi al TAR che, in virtù del precedente del 2019, potrebbe dare ragione alla Salernitana. In quel caso la Lega sancì salvezze a tavolino abolendo lo spareggio ritenendo che il Palermo, in forte crisi economica, fosse la quarta retrocessa.

Il Foggia impugnò il provvedimento e i giudici furono chiari: "I playout vanno fatti, in tempi rapidi e con eventuale ripescaggio della perdente se il Palermo dovesse essere condannato in via definitiva". Un caso identico, ma un modus operandi diverso: perchè? E perchè un qualcosa di acclarato dalle autorità competenti a fine febbraio è venuto a galla solo tre mesi dopo e con la classifica teoricamente cristallizzata e non modificabile visto che la stagione non è finita? Tante, troppe incongruenze.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 25 maggio 2025 alle 20:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
vedi letture
Print