Nella grande incertezza venutasi a creare dalle indagini a carico del Brescia e dalla scelta intempestiva della Lega Serie B di annullare il playout con il Frosinone, la Salernitana ha ritrovato quella compattezza che mancava da ormai due anni. Dalla società, passando per la tifoseria e finendo per la città di Salerno (con il sindaco, i politici e fino al governatore De Luca), tutti sono uniti nel sostenere con forza che la squadra granata abbia subito (e stia continuando a subire) un'ingiustizia.

La paura è che si voglia salvaguardare un brand più forte a discapito di altri club, in questo caso proprio la Salernitana, finita nel mezzo del calderone scatenato da un Brescia che si è scoperto non in regola con i pagamenti da febbraio e da una Sampdoria che è retrocessa sul campo ma rischia di salvarsi all'ultimo istante e per questioni economiche.

La società campana prova a farsi valere nelle sedi opportune, annunciando di voler ricorrere anche al Tar se necessario mentre la tifoseria punta a contestazioni eclatanti, come quella di disertare il playout (anche se il club spera che possano alla fine riempire l'Arechi per sostenere la squadra in caso di playout) ed ha riempito la città di striscioni di protesta verso la Lega B e Gravina. De Luca chiede di non danneggiare la squadra e così anche il sindaco Napoli e la politica locale. Per la maggioranza degli addetti ai lavori (di calcio e giurisprudenza) è stato fatto infatti qualcosa di illegittimo. Siamo ormai a fine maggio e ancora non ci sono certezze sul playout, se giocarlo, quando giocarlo e contro chi giocarlo. 

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 25 maggio 2025 alle 13:00
Autore: Lorenzo Portanova
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