Ancora un volta la Salernitana vince in rimonta e conferma di avere cuore e carattere. Partita paradossale a Giugliano, con un primo tempo che si è concluso 1-1 nonostante il dominio dei granata e una ripresa che ha visto la Bersagliera trionfare proprio quando i padroni di casa sembravano pronti a tornare in vantaggio. Commentare le partite della formazione di Raffaele comporta quasi un esercizio di "copia e incolla", visto che le similutidini sono notevoli. Nell'arco dei 90 minuti si alternano sprazzi di gioco a momenti di estrema sofferenza, con pochi singoli che spiccano (Villa, Cabianca, ora Ferraris) e  un gruppo che sembra finalmente incarnare i valori della gente e di quella tifoseria che, per 90 minuti, ha accantonato le celebrazioni per il Santo Patrono godendosi l'ennesimo successo.

Il boato in città dopo il gol dell'1-2 certifica la voglia della piazza di concentrarsi unicamente su questa stagione, accantantonando un passato sportivamente parlando umiliante pur senza dimenticare gli errori clamorosi del tandem Iervolino-Milan e una miriade di promesse non mantenute. Non è mai sufficiente ricordare che due anni fa si festeggiava per il pareggio nel derby di Napoli, mentre oggi - con tutto il rispetto - la dea bendata deve metterci una mano per sconfiggere Sorrento e Giugliano, dopo un 1-0 striminzito contro il Siracusa imbottito di riserve o contro la Primavera dell'Atalanta che staziona in zona retrocessione. Insomma, giusto godersi il momento e riconoscere alla squadra impegno, professionalità, attaccamento e una discreta qualità generale, ma piedi per terra in attesa che il calendario proponga test più attendibili. E anche le scene di giubilo pubblicate sul web stanno dando spazio a commenti trionfalistici che rischiano di essere controproducenti.

Circa un anno fa la Salernitana vinceva a Palermo e vedevamo tutti abbracciarsi sotto il settore ospiti, con Torregrossa e Njoh scatenati e Petrachi costretto a intervenire all'interno dello spogliatoio per gettare acqua sul fuoco. E' lo stesso gruppo che poi ha condannato Salerno alla serie C, fallendo le due gare playout e giocandole senza un minimo di grinta e orgoglio. Restiamo umili, memori del passato, pur sperando che finalmente ci siano uomini prima ancora che atleti, capaci di capire quanto meriti una tifoseria che, avesse avuto la possibilità, oggi avrebbe portato almeno 2000 persone in campo esterno. E ora sotto col Cerignola, partita da non sottovalutare contro chi non ha iniziato benissimo, ma subisce pochissimi gol e ha messo sotto Verona e Avellino in coppa Italia giganteggiando dall'inizio alla fine. In un Arechi non gremito a causa di un turno infrasettimanale che scoccia e con una condizione fisica al limite dopo un tour de force non indifferente sarebbe già determinante vincere ancora, approfittando anche del concomitante derby tra Trapani e Catania e del turno esterno del Benevento che è impegnato a Picerno.

Chiaramente, anche in questo caso, calma con calcoli e tabelle. Proprio la strega era in fuga per la B alla fine dello scorso girone d'andata e poi ha chiuso la stagione con un playoff pessimo e la debacle interna con la Juventus NG. Anche questo sia da insegnamento per una Salernitana competitiva, mentalmente forte, con il miglior pubblico alle spalle, ma che non è una corazzata e che avrebbe bisogno di un paio di elementi di categoria superiore tra difesa e centrocampo. Infine una riflessione su Ferrari. Chi ci legge sa che fummo i primi a dare la notizia, a presentarlo come ottimo colpo di mercato e a scrivere che Raffaele non potesse tener fuori un bomber come lui.

Oggi l'ex Vicenza ha fatto gol, ma dobbiamo riconoscere con onestà intellettuale che il mister ha ragione a utilizzarlo con il misurino. Perchè la condizione fisica è lontana dal top pur con oltre due mesi di lavoro sulle spalle: rete a parte (importante, per carità), Ferrari ha commesso tanti errori tecnici e solo il tap-in con mezza porta vuota gli ha fatto guadagnare la sufficienza. Per ora ben venga proseguire con il tandem Inglese-Ferraris, in attesa che a gennaio si prenda un bomber di spessore come fece l'Avellino con Lescano.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 22 settembre 2025 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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