L'arrivo di Franck Ribery, la sua voglia di mettersi in gioco con la maglia della Salernitana ma soprattutto il grande entusiasmo che ha scatenato l'ingaggio del francese non sono cose di poco conto. Tutt'altro. La Salernitana allestita con grande acume da Angelo Fabiani con il beneplacito del commissario straordinario Ugo Marchetti non tradirà le aspettative. Ne siamo certi alla luce del fatto che anche le altre mancanti di una formazione che è partita con il piede sbagliato per le due sconfitte consecutive sono state riempite. Anche gli arrivi di Gagliolo e Ranieri sono importanti nel momento in cui il tecnico Fabrizio Castori, con il suo modulo speculare che buoni frutti ha dato in serie B, chiederà a questa nuova Salernitana di adeguarsi alla realtà di una serie A che ha certamente anche squadre meno forti dei granata in questa stagione. Nessuno vuol mettere l'aratro davanti ai buoi o fare voli pindarici sol perchè è arrivato un campione affermato come Ribery. Le partite, tutte le gare, vanno giocate per novanta minuti. Dunque si parte tutte con le stesse possibilità. Nessuna fuga in avanti o credere che possa essere tutto facile. Lo abbiamo visto a Bologna nella prima di campionato quando a venti minuti dal termine si era in vantaggio ed anche a parità di uomini sul terreno di gioco. Sono bastate due disattenzioni e la granata è stata punita dal sorpasso dei padroni di casa. Dunque ora bisogna solo armarsi di tanta buona volontà ed affrontare la seconda trasferta della stagione, sul campo minato di Torino, con la consapevolezza di mettere alle spalle i primi due passi falsi stagionali. Non è successo nulla di irreparabile. Diciamo che da domenica a Torino inizierà il vero campionato dei granata nella massima serie. Concentrazione e voglia di mettersi in gioco sono armi da sfruttare appieno. Ed anche la presenza di un calciatore importante come Ribery sarà un volano sia in Piemonte che per il futuro. Dunque buon viaggio cara Salernitana e porta a casa quella salvezza che nelle due precedenti apparizioni in serie A è stata solo utopia. I tempi cambiano, gli attori anche. E con un grande interprete come Ribery in campo ti vien voglia di raddoppiare le forze e credere nel progetto iniziale di questa stagione non scontato, lo possiamo dire, fino all'arrivo di un campione che malgrado i suoi 38 anni ha fatto e farà la storia di questa squadra.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 11 settembre 2021 alle 00:00
Autore: Enzo Sica
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