Partiamo da una doverosa premessa: nessuno di noi pensa, anche solo lontanamente, che alcuni calciatori si siano "scansati" volutamente per favorire la vittoria dell'Empoli in uno scontro diretto di vitale importanza pur di lanciare un segnale. E' comunque plausibile che un gruppo fortemente legato al suo ex allenatore, artefice principale del miracolo sportivo della stagione precedente, possa aver digerito male non solo l'esonero, ma anche e soprattutto un successivo comunicato stampa che ha indignato tutti a livello nazionale. La testa è quella che fa la differenza e se Marchetti aveva parlato di "atteggiamenti remissivo e rinunciatario inaccettabile", ieri si è avuta la conferma che il problema non fosse la guida tecnica. Che poi gli errori principali siano stati commessi da calciatori targati Castori è una mera coincidenza, ma è nella logica delle cose che uno spogliatoio granitico possa assorbire il ribaltone in un modo così negativo. Da contraltare un secondo tempo a tratti spettacolare, ricco anche di belle azioni che confermano quanto diciamo dalla prima giornata: la Salernitana è incompleta, ma non è affatto scarsa e, con tutti al completo, ha un undici da salvezza tranquilla. Del resto non metti sotto Bologna, Atalanta e Sassuolo se non hai mezzi tecnici, oltre che temperamentali. In estrema sintesi potremmo dire che i giocatori hanno manifestato uno stato d'animo da non trascurare, della serie "Fateci lavorare in pace senza scelte opinabili, noi vogliamo restare in serie A". L'atteggiamento straordinario di Ribery è una lezione per tutti.

Non si può, comunque, non fare una riflessione più ampia dopo un primo tempo ricco di figuracce e record negativi: avrà capito, Marchetti, che a volte è meglio non sbilanciarsi in dichiarazioni che si ritorcono contro? Chiudere una prima frazione sotto di 4 reti, a cospetto di un Empoli ampiamente alla portata, dà la dimensione di quanto l'esonero di Castori sia stato sbagliato. Lui ha plasmato il gruppo, lui ha predisposto una preparazione fisica destinata a dare frutti a lungo termine, lui ha riconosciuto i limiti della squadra e ha fatto di tutto per mascherarli avendo l'umiltà di correggere gli errori. Colantuono è l'ultimo dei responsabili e, in piena emergenza, non ha la bacchetta magica, ma ieri ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare riproponendo la difesa a tre (che ha esposto tutti a brutte figure), Kechrida a destra, Kastanos in mediana e Gondo a tratti esterno d'attacco. Con il 4-3-1-2 la musica è stata diversa, ma perchè non cambiare subito dopo lo 0-3 fulmineo e attendere l'intervallo?

Intanto l'Arechi, che sullo 0-4 cantava all'unisono, inizia a spazientirsi e predisporre prezzi da semifinale Champions per un derby da sfavoriti e ultimi in classifica è un altro autogol di chi dovrebbe vedere nel pubblico il dodicesimo uomo e non una mera fonte di guadagno. Dopo la debacle di ieri sarebbe stato un bel gesto tornare sui propri passi e invogliare la gente a tifare Salernitana, invece sarà un derby molto triste e dal risultato, ad oggi, apparentemente scontato. Chiudiamo con una riflessione: è giusto continuare con Belec in porta dopo tutti gli errori commessi?

Sezione: Editoriale / Data: Lun 25 ottobre 2021 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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