Doveva essere la giornata dei verdetti e, invece, c'è stata, ancora una volta, la fumata grigia. In quel di Roma, divenuta scenario di un pomeriggio di assoluto caos giudiziario, il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dal Foggia contro l'annullamento dei play-out stabilito dalla Lega di B lo scorso 13 maggio ma ha rinviato il pronunciamento definitivo al prossimo 11 giugno, attendendo prima gli sviluppi del caso Palermo. Anche CAF e Collegio di Garanzia del Coni hanno, infatti, procrastinato la decisione in merito alla situazione del club siculo a martedì prossimo. A tutto ciò ha fatto eco il Consiglio Direttivo di Serie B, che ha sospeso la propria delibera sui play-out, in attesa della Camera di Consiglio del Tar del prossimo 11 giugno.

Una giornata che ha avuto dell'incredibile, una nuova tappa del lungo calvario di un campionato di B a dir poco travagliato e divenuto un vero e proprio "teatro dell'assurdo", con più partite giocate sui tavoli dei tribunali che in campo. Quattro piazze, Palermo, Salerno, Venezia e Foggia, che resteranno ancora col fiato sospeso alcuni giorni, con la possibilità estrema che i play-out si disputino addirittura a metà giugno. Qualcosa di inaccettabile innanzitutto per i tifosi, coloro che, in fin dei conti, pagano lo scotto maggiore di questa situazione grottesca. E' così che, lentamente, si sta ammazzando il gioco del calcio, ormai cronicamente malato.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 23 maggio 2019 alle 23:00
Autore: Valerio Vicinanza
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