"Siamo un grande gruppo" è quanto ripetono i calciatori della Salernitana come un mantra sia nelle conferenze stampa, sia attraverso i social. Musica per le orecchie di una tifoseria che, nelle due stagioni precedenti, aveva più volte temuto che i risultati negativi dipendessero non solo dai palesi errori societari, ma anche dalle crepe all'interno dello spogliatoio. Faggiano è stato di parola: "Il risultato sportivo lo dirà il campo, ma vi posso assicurare che costruiremo un gruppo di uomini". Se oggi la gente si è riavvicinata alla propria squadra del cuore, al punto da garantire 13mila spettatori in media per le gare casalinghe, lo si deve non solo ai risultati, ma anche alla consapevolezza che ci sono calciatori che sentono la maglia e che vogliono vivere in simbiosi con la gente quella che deve essere la stagione del riscatto.

Emblematiche le immagini postate sui social da Varone che, per festeggiare il compleanno, ha radunato tutti a cena celebrando anche il colpaccio del Veneziani che consentirà di mantenere la vetta della classifica a prescindere dal risultato di Catania. Merito di questa compattezza va attribuito anche al tecnico Raffaele, meritocratico e bravo a toccare le corde giuste soprattutto con quei calciatori al momento meno impiegati, ma che sono i primi ad esultare dopo un gol o a cantare con gli ultras in quei post partita da brividi.

C'è poi ovviamente l'aspetto tecnico. Pur in campo con tre attaccanti, la Salernitana è stata finalmente più equilibrata e ha disputato una gara intelligente. Approccio ottimo, vantaggio al 15', un'ora in totale gestione e poi la capacità di dettare i ritmi e di proteggere lo 0-1 con uno sfiancante lavoro collettivo. Il primo clean sheet in trasferta, dunque, è tutt'altro che casuale, al netto della prova incolore di un Monopoli ad oggi non paragonabile alla formazione sbarazzina che fece benissimo pochi mesi fa. Menzione speciale per alcuni giocatori.  Donnarumma ha fatto un miracolo a tempo quasi scaduto, Golemic ha offerto la miglior versione di sè, Anastasio ha sfruttato la chance disputando una gara più che sufficiente, Tascone è apparso in crescita e Capomaggio ha segnato un gol di qualità.

L'attacco non ha inciso, ma il sacrificio in non possesso di Ferrari, Inglese e Ferraris ha consentito di tornare a casa con tre punti fondamentali. "Se vogliamo giocare in un certo modo è necessario che tutti sacrifichino qualcosa di sè per la causa comune" ha detto Raffaele. Che a Catania si possa vedere ancora un 3-4-1-2 a trazione anteriore per tentare un colpaccio che avrebbe il sapore di fuga? Si vedrà.

Stavolta è difficile trovare cosa non abbia funzionato, tenuto conto delle pessime condizioni del terreno di gioco sarebbe ingeneroso parlare di "bel gioco" o qualità della manovra. E allora focus sulla direzione arbitrale, con Di Cicco che non ha convinto nella distribuzione dei cartellini e che ha negato un rigore netto ad Achik. Servirà a poco l'FVS se le giacchette nere, senza immagini chiare, dovranno avere la capacità di ammettere un proprio errore sulla base delle proteste di un allenatore o di un giocatore...

Sezione: News / Data: Mar 14 ottobre 2025 alle 15:30 / Fonte: La Città
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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