LE FORMAZIONI 

Simone Inzaghi cambia rispetto alla previsioni della vigilia, confermando Onana in porta al posto di Handanovic, e posizionando Calhanoglu come play basso con Mkhytarian e Barella mezzali. In difesa Acerbi, Skriniar e De Vrij al posto di Bastoni, con Dumfries e Di Marco sulle fasce e Dzeko-Lautaro in avanti. Nicola risponde con gli uomini contati davanti alla difesa e quindi Pirola e Gyomber con Daniliuc a protezione di Sepe, mentre play basso sarà Vilhena, viste le indisponibilità di Bohinen, Maggiore e Radovanovic. Mezzali Kastanos e Coulibaly, esterni Candreva e Mazzocchi, osservato speciale dalla dirigenza nerazzurra. In avanti c'è Dia con Piatek.

LE STATISTICHE

Le statistiche confermano la supremazia dell'Inter sotto tutti i punti di vista: possesso palla 61,8% a 38.2%, 16 tiri totali a 8 (con 6 a 3 nello specchio). Linee di passaggio con score 469 a 267 e cross 17 a 9, con 11 dribbling riusciti a 7. Insomma dal punto di vista statistico una gara a senso unico, con i nerazzurri che hanno praticamento doppiato i granata sotto tutti i punti di vista.

SCELTE TATTICHE

PRIMO TEMPO. Nicola conferma il 3-5-2- e schiera un modulo speculare a quello di Simone Inzaghi, arretrando Vilhena come play basso visto e scegliendo Pirola e non Bronn. L'approccio è forte nel ritmo e nell'aggressività, con la squadra che attacca alta anche con tre giocatori per tutto il primo quarto d'ora e anche dopo la rete di Lautaro. I granata soffrono soprattutto sugli esterni dove Dumfries e Dimarco spingono tanto e costringono Mazzocchi e Candreva agli straordinari. La Salernitana non esce mai di scena e anzi prova a colpire in ripartenza sfruttando le palle perse in uscita dall'Inter e i conseguenti vuoti creatisi, come in occasione delle conclusioni di Kastanos e Piatek.

SECONDO TEMPO. Anche l'approccio nella ripresa è buono, con la squadra che si affaccia subito dalle parti di Onana nei primi minuti. Ma il maggior tasso tecnico si vede e viene fuori in occasione del secondo gol. Nicola prova a cambiare l'attacco e inserire sprint e tecnica in mediana con Valencia, ma la Salernitana non riesce ad essere lucida negli ultimi metri. 

IN CONCLUSIONE: Nicola se le è giocata come poteva, a testa alta e senza rinunciare alla sua manovra. Qualche piccolo dubbio resta sulle scelte iniziali: Pirola e non Bronn che avrebbe sicuramente garantito più esperienza e forza fisica e l'ingresso di Valencia e non di Botheim, che invece avrebbe potuto dare maggiore profondità alla squadra e tenerla alta, evitando di farsi schiacciare nell'ultimo quarto d'ora. 

Sezione: News / Data: Lun 17 ottobre 2022 alle 13:00
Autore: Roberto Sarrocco
vedi letture
Print