Quattro parole che tagliano l'aria milanese come una lama, esposte davanti alla sede della Lega Serie B in via Rosellini, dove ieri si è consumato l'ennesimo capitolo di una giustizia sportiva che ormai ha perso ogni credibilità. Mentre Maurizio Milan e Massimiliano Dibrogni rappresentavano la Salernitana in un'assemblea dal sapore kafkiano, fuori la Curva Sud Siberiano urlava quella verità che dentro le stanze ovattate del potere calcistico nessuno vuole sentire.

Il Gioco delle Tre Carte all'Italiana

Eccoci qui, nel paese delle meraviglie del calcio italiano, dove i play-out vengono sospesi a 24 ore dal fischio d'inizio. Non per uno sciopero, non per una calamità naturale, ma per il caso Brescia – quella telenovela infinita che tiene in ostaggio un'intera categoria mentre i signori in giacca e cravatta si grattano la testa cercando una soluzione che non comprometta i loro equilibri di palazzo.

I granata, già provati da una stagione che li ha visti precipitare dai sogni di Serie A agli incubi dei playout, ora devono anche sorbirsi questo teatrino dell'assurdo.

Cellino, il Mago di Oz del Calcio Italiano

Mentre Salerno aspetta, Massimo Cellino – quel genio incompreso del calcio nostrano – continua a giocare la sua partita a scacchi con le regole. Il presidente del Brescia, maestro nell'arte di trasformare ogni vicenda in un caso nazionale, ha trovato il modo di bloccare un'intera categoria con le sue beghe societarie.

E qui viene il bello: mentre la Salernitana e il Frosinone restano appese a un filo, Cellino potrebbe davvero cavarsela. Perché in questo paese, si sa, chi urla più forte e ha più agganci spesso la spunta. E se Manfredi della Sampdoria – altro protagonista di questa stagione horror – dovesse pagare il conto, Cellino potrebbe tranquillamente brindare alla sua ennesima resurrezione calcistica.

Perché, diciamocelo chiaro: in quale altro paese civile si può fermare una competizione a poche ore dall'inizio per "questioni burocratiche"? In quale altro sport si lascia che le beghe di un singolo presidente tengano in ostaggio migliaia di tifosi, giocatori e addetti ai lavori?

La risposta è semplice: solo nel calcio italiano, dove l'improvvisazione regna sovrana e la serietà è un optional.

La Farsa dei Tempi Tecnici

"Ci sono tempi tecnici da rispettare", dicono dalle stanze del potere. Tempi tecnici per cosa? Per decidere se Cellino ha ragione o torto? Per capire se il Brescia deve retrocedere o può restare in Serie B?

Ma quando mai in una giustizia seria si tengono in sospeso le competizioni per "tempi tecnici"? È come se la Formula 1 fermasse il campionato perché la Ferrari ha fatto ricorso contro una penalità. Assurdo, impensabile, ma evidentemente normale nel nostro calcio.

Il Coraggio della Curva Sud

E mentre i potenti giocano ai loro giochi di palazzo, i veri protagonisti – i tifosi – scendono in strada. La Curva Sud Siberiano ha fatto quello che dovrebbero fare tutte le tifoserie: dire basta a questa farsa. Il loro striscione a Milano non è solo una protesta, è un atto di dignità in un mondo che di dignità ne ha persa parecchia.

Perché loro, i tifosi, sanno una cosa che i dirigenti sembrano aver dimenticato: il calcio senza giustizia non è calcio, è solo business mascherato da sport.

L'Attesa Infinita

E ora? Ora la Salernitana aspetta. Aspetta che qualcuno decida del suo destino, aspetta che la giustizia sportiva si ricordi di esistere, aspetta che il calcio italiano torni a essere serio.

Ma intanto il tempo passa, la stagione si allunga oltre ogni limite ragionevole, e i tifosi granata continuano a chiedersi perché il loro destino debba dipendere dalle beghe di Cellino.

Salerno non si piega, no. Ma quanti altri club dovranno subire questa umiliazione prima che qualcuno dica basta davvero? Quante altre stagioni dovranno finire in questa maniera ridicola?

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 23 maggio 2025 alle 18:00
Autore: Giovanni Santaniello
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