Non capita tutti i giorni che un'organizzazione federale, come la F.I.G.C., si scomodi a smentire, nella persona stessa del suo presidente, la sussistenza di quei favoritismi e di quei compiacimenti che sarebbero rivolti alla Sampdoria. Se ciò è avvenuto è perché' siamo in presenza di un comportamento delle istituzioni calcistiche, e della Lega in particolare, che appare abnorme e irrispettoso di ogni dato normativo, per di più ammantato, poi, di motivazioni inerenti la regolarità del campionato cadetto italiano. Se la smentita, a proposito è arrivata anch'essa, del club doriano ci può tranquillamente stare, nella situazione attuale, ben poco altro di questa grottesca vicenda può essere obiettivamente digerito dalla Salernitana e dal popolo granata tutto. Non ci sta sicuramente di dover eventualmente disputare una delicatissima doppia sfida play -out, con in palio la serie B, a giugno inoltrato, come non va giù che l' avversario più plausibile al momento, passasse questo orientamento di effettuare i play-out stessi, sia proprio il club blucerchiato, meritatamente retrocesso sul campo dopo una stagione costellata di errori e prestazioni gravemente insufficienti. 

Non si può altresì accettare passivamente che i calciatori della Bersagliera debbano proseguire a lungo gli allenamenti per essere al massimo quando poi si dovrebbe scendere in campo. Con quale condizione fisica in un plausibile scenario, meteorologico e non, torrido e con quale quadro psicologico i giocatori dei campani affronterebbero questa sgradita coda stagionale? Come non farsi condizionare a livello mentale da un crescente tam tam popolare e da una pletora di espliciti messaggi social, di cui i più "gentili e ottimistici," definiscono impari il confronto sul campo con la Sampdoria, e non certo per il valore tecnico dei liguri. La ventilata possibilità di ritrovarsi a correre e sudare per ottenere una salvezza fondamentale, in un match disputato in undici uomini contro quattordici, per nulla entusiasma una piazza che, voglia o non voglia,, ad oggi respirerebbe forte l' aria della prevaricazione istituzionale. Come dare torto alle  preoccupazioni di chi sente la Salernitana come il più classico dei vasi di coccio sacrificabili sull'altare della convenienza e, per tanto, teme di perdere la cadetteria compiendo un poco lusinghiero duplice passo indietro?

 Il retroterra del club genovese, su cui ci siamo già ampiamente soffermati in altra sede, indurrebbe, purtroppo, a dare corpo a sospetti, che, più passano i giorni e più sopraggiungono dichiarazioni o segnali indiretti dalla stanza dei bottoni, da un iniziale venticello stanno assumendo le sembianze di un uragano tropicale. La soluzione politica può giungere, a pronunce giurisdizionali avvenute e consolidatesi, a salvare, si fa per dire, capra e cavoli con un allargamento, allo stato improponibile, del numero delle squadre che parteciperanno al prossimo torneo cadetto, ma ciò in nulla rimedierebbe ad una magra figura che si starebbe profilando a danno e discapito di chi crederebbe di poter fare il bello e il cattivo tempo, in dispregio di norme e regolamenti vigenti.

La soluzione che dovrebbe prevalere in simili frangenti non può che essere, invece, quella giuridica, l'unica in grado di tutelare tutti, vincitori e vinti, nel superiore interesse dell'obiettivo finale che la Salernitana aspira a conseguire sul campo senza favori ma nemmeno soprusi o prevaricazioni perpetrati ai suoi danni da soggetti e forze esterne. La città di Salerno, la classe politica locale, la stampa e la tifoseria ricompattata attendono sviluppi e non intendono chinare il capo verso ciò che apparirebbe, nel migliore dei casi, un sopruso del potere e, nel  peggiore degli scenari e delle definizioni, un "omicidio calcistico" di stato. Hai voglia a pensare e dire che, se la Sampdoria sostituisse il Frosinone come avversario del cavalluccio marino, vi sarebbe il non secondario vantaggio del giocare in casa la gara di ritorno e, naturalmente, di avere due risultati su tre a disposizione per evitare la retrocessione. Al momento prevale altro e in bocca il sapore rimane sgradevole, checché ne dica il buon presidente della F.I.G.C. Gravina e checché ne dicano a Genova ed a Frosinone.

Sezione: News / Data: Mer 21 maggio 2025 alle 23:30
Autore: Raffaella Sergio
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