Nel calcio italiano non c’è mai pace. Tra trust opachi, fideiussioni in bilico, e penalizzazioni a orologeria, la regolarità dei campionati sembra diventare sempre più un’opinione. Come ricostruisce Alessandro Da Rold su La Verità, la salvezza della Sampdoria, formalmente retrocessa in Serie C il 13 maggio scorso, potrebbe arrivare non dal campo ma dai corridoi della FIGC.

Dalla retrocessione sul campo al possibile ribaltone

La Samp, reduce da una stagione disastrosa, aveva salutato la Serie B con uno 0-0 a Castellammare e un gol clamorosamente sbagliato da Niang. Ma pochi giorni dopo, il 17 maggio, la Covisoc ha segnalato alla Procura Federale gravi irregolarità fiscali del Brescia, accusato di aver pagato Irpef e contributi utilizzando crediti d’imposta inesistenti.

Secondo La Verità, si tratterebbe di un’azione dolosa, e se confermata, comporterebbe una penalizzazione di 4 punti per il club lombardo, facendolo scivolare al terzultimo posto. La Sampdoria, oggi retrocessa, si troverebbe improvvisamente riammessa in gioco per il playout contro la Salernitana, con Frosinone salvo.

Ma perché intervenire a campionato concluso? Le irregolarità, come sottolinea Da Rold, risalgono a febbraio, ma la Procura si è mossa soltanto a maggio, a giochi ormai fatti. E la Lega B ha rinviato il playout tra Salernitana e Frosinone a poche ore dal fischio d’inizio, creando confusione e rabbia, soprattutto a Salerno.

«Secondo la normativa sportiva – ricorda La Verità – la sanzione per irregolarità fiscali dovrebbe essere immediata. E non è nemmeno previsto il rinvio del procedimento». Nel frattempo, la Sampdoria ha continuato misteriosamente ad allenarsi, nonostante la retrocessione fosse ufficiale. Un dettaglio che oggi suona come più di una premonizione.

Il caso Brescia: crediti fittizi, querele e inchieste

Il presidente Massimo Cellino ha depositato in Procura una denuncia contro una società milanese, accusata di avergli venduto crediti d’imposta scontati del 20%, per pagamenti di novembre, dicembre, gennaio e febbraio, per un totale di oltre 1,4 milioni di euro. L’Agenzia delle Entrate ha però dichiarato quei crediti inesistenti. «Mi hanno truffato», ha affermato Cellino. Ma come ricorda La Verità, la buona fede non è mai bastata per evitare le sanzioni in casi simili.

Il trust Rosan e i sospetti sulla legittimità

Ma è sulla Samp che si concentrano i maggiori dubbi. Già due anni fa il club fu salvato da un fallimento grazie a un piano di ristrutturazione dei debiti approvato dal Tribunale di Genova. Tuttavia, il piano prevedeva la promozione in A entro il 2024 e la salvezza nel 2025. Nessuno dei due obiettivi è stato raggiunto. Eppure, la FIGC ne autorizzò l’iscrizione in B “sulla fiducia”.

Sezione: News / Data: Mar 20 maggio 2025 alle 15:30 / Fonte: ILOVEPALERMOCALCIO
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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