La scena è diventata virale sul web, l'opinione pubblica si è divisa. I fatti, però, sono sotto gli occhi di tutti: un idillio durato quasi due anni si è trasformato in una vera e propria contestazione nei suoi confronti, al punto che non gli è stato concesso diritto di replica quando ha rifiutato di togliere simbolicamente la maglia lasciandola sotto la curva. Forse Antonio Candreva si aspettava una considerazione diversa, lui che  è stato tra i pochi a sudare la casacca per buona parte della stagione.

Tuttavia la rabbia della gente  - comprensibile, ci mancherebbe - non gli ha permesso di parlare. Di dire la sua, di scusarsi, di far capire cosa abbia comportato un'annata così negativa, disastrosa e deludente. Su quanto accaduto nel post gara, la tifoseria si è divisa. Da un lato c'è chi è d'accordo con la presa di posizione della Sud "perchè, se ci teneva alla maglia per davvero, si sarebbe fatto rispettare nello spogliatoio per tutto l'anno. Invece non è stato un leader, non ha saputo tutelare i tifosi nè onorare la fascia da capitano. Vada via anche lui". 

Dall'altro c'è chi prende le distanze perchè "in un'annata disastrosa, vogliamo prendercela con uno che ha 501 partite in serie A, che ci ha regalato qualche sprazzo di gran calcio e che quasi piangeva dopo le sconfitte con Genoa ed Empoli? Se non hanno il coraggio di attaccare la società, dovrebbero per coerenza evitare cori anche contro i giocatori. E, soprattutto, contro un campione come Candreva".

E' ovvio che lo strappo con il pubblico sancisce la fine dell'avventura in granata di Candreva. Già le chance di permanenza,  causa ingaggio, erano vicine allo zero. Figuriamoci ora che anche la parte più calda del tifo granata ha invocato un "via tutti", con qualche sputo censurabile e il no categorico a qualunque tipo di confronto.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 23 maggio 2024 alle 20:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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