Nel 2018, anno degli ultimi mondiali prima di quello in corso, la Salernitana navigava a centro classifica della serie B. Quattro anni dopo è cambiato tutto, la Salernitana si trova in Serie A con la zona retrocessione distante dieci punti. È cambiato tutto a partire da una società ambiziosa ed economicamente forte. Una Salernitana sempre più internazionale. Per la verità qualcosa era iniziato a muoversi giá con l’arrivo di Franck Ribery, precedente all’attuale gestione societaria. Con l’arrivo del campione francese, la Salernitana era apparsa sulle cartine geografiche calcistiche d’Europa. Dappertutto si seguiva e ci si informava sulla squadra di Ribery. Con l'arrivo del presidente Iervolino poi è la scelta di affidarsi a Walter Sabatini prima e Morgan De Sanctis poi, il club campano ha iniziato anche a sedersi al tavolo con le grandi società europee per trattare calciatori di un certo spessore. Alcuni non sono arrivati (Yazici, Batsuhayi), altri invece si e sono ora protagonisti al Mondiale come Boulaye Dia e Krzysztof Piatek, entrambi qualificati agli Ottavi di finale con il senegalese autore anche di un gol (il terzo granata al Mondiale, il tunisino Dylan Bronn ha invece sfiorato una clamorosa qualificazione battendo addirittura la Francia e fermando la Danimarca sullo 0-0). Altri potrebbero ancora arrivare (Rugani? Bakayoko?) per una Salernitana che vuole assestarsi in massima serie e guardare con un occhio di riguardo alla zona sinistra della classifica. Con calma e pazienza, le idee giuste e la forza economica in un paio di anni ci si può arrivare. Adesso serve solo conquistare la salvezza senza eccessivi tormenti, per una Salernitana sempre più internazionale.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 01 dicembre 2022 alle 00:00
Autore: Lorenzo Portanova
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