La notizia dell’interessamento della Salernitana a Nicholas Caglioni ha scatenato l’entusiasmo della tifoseria, pronta ad accogliere a braccia aperte quello che in gergo si definisce prima un grande uomo e poi un ottimo professionista. A lui sono legati alcuni dei momenti più belli della recente storia granata, con un gruppo che gratuitamente e senza una società solida alle spalle seppe regalare a tutta la città emozioni indelebili e che neanche il tempo potrà mai cancellare. Ai microfoni di Granatissimi.com, il pipelet bergamasco ha fatto il punto della situazione preferendo non sbilanciarsi sul suo futuro: “Personalmente non ho ancora ricevuto chiamate nè il mio procuratore mi ha comunicato ufficialmente l’interesse della Salernitana, ma se è uscita la notizia della chiacchierata tra Lotito ed il mio presidente è chiaro che c’è qualcosa di vero. Non è necessario che mi debba svincolare dal Crotone, a gennaio potrebbero lasciarmi partire ed a quel punto sarei libero di scegliere la destinazione a me più gradita e, manco a dirlo, Salerno sarebbe in cima alle mie preferenze”. Caglioni sa che il suo arrivo a Salerno è condizionato alla scelta di Berardi di andare altrove a cercare spazio come titolare, quindi, sotto tale aspetto non si crea facili illusioni. Sui motivi che lo spingerebbero ad accettare la Prima Divisione dopo un anno da protagonista in B a Crotone, il calciatore non ha dubbi: “Tornerei per la piazza, per una tifoseria che mi ha dato tantissimo ed alla quale sarò sempre grato per l’affetto che mi ha manifestato sin dal primo allenamento. Vorrei riprendere il discorso interrotto nel 2010, in quella maledetta finale col Verona cui ricordo rappresenta una ferita ancora aperta nel mio cuore. Una piazza come Salerno non può certo stare in Prima Divisione, qualora dovesse esserci una trattativa è chiaro che sarei felice di poter venire a dare il mio contributo alla risalita in classifica”. 

Caglioni è convinto che “la Salernitana, nonostante le sconfitte di queste settimane, abbia tutte le carte in regola per poter rialzare la testa e guadagnare terreno in classifica. Indubbiamente qualche innesto sul mercato ci vuole, ma ritengo che i nomi non bastino per vincere i campionati: occorre gente che si cala nella realtà della categoria ,attaccata alla maglia e che anteponga a tutto il bene della squadra. Il valore della rosa allestito dalla società, tuttavia, è fuori discussione ed anche grazie ai tifosi sarà un girone di ritorno ricco di soddisfazioni”. Riavvolgendo il nastro dei ricordi, Caglioni ripercorre le fasi salienti della sua esperienza salernitana: “Ho esordito proprio contro la Paganese e disputai una buona gara, tutto sommato il girone di ritorno fu contraddistinto da prestazioni positive da parte mia e di tutta la squadra. Il momento più bello è rappresentato dal match di Alessandria: vincemmo 3-1 in rimonta segnando tre reti sotto la curva occupata dai nostri tifosi, una gioia indescrivibile e da pelle d’oca che ci ripagò di tutti i sacrifici che avevamo fatto. Il ricordo più brutto, ovviamente, riguarda la finale con il Verona, in cui purtroppo l’arbitro commise qualche errore che pagammo a caro prezzo. Salerno ed i tifosi, però, devono voltare pagina e sostenere a gran voce la Salernitana: il ricordo di quella giornata triste rappresenti la spinta in più per stringersi con ancora maggior passione al fianco della squadra e trascinarla alla vittoria domenica dopo domenica. Sono felice di essere nel cuore della gente, credo di aver dimostrato più volte il mio amore per la città, per la squadra e per la tifoseria. Loro sono la vera forza della Salernitana, una componente importantissima capace di incidere sul rendimento dei giocatori e sul risultato finale;abbiamo giocato gratis per la casacca granata e per la gente, in gruppo c’erano calciatori che tenevano tantissimo a quella squadra e che hanno pianto tanto dopo aver fallito il traguardo promozione"

Sezione: News / Data: Mar 17 dicembre 2013 alle 10:05
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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