L'ex difensore della Salernitana Luca Fusco è intervenuto sulle frequenze di Radio MPA per parlare della Salernitana e della sfida con l'Udinese. "A Salerno c'è grande euforia. Quella con l'Udinese è la partita più importante dei 103 anni di storia della Salernitana, che è stata altre due volte in Serie A ma è subito retrocessa dopo un anno. È un appuntamento con la storia, in caso di vittoria riusciremo a mantenere la categoria per la prima volta, tutti vorrebbero essere all'Arechi, peccato che non si riesca ancora ad aprire tutta la Curva Nord. Non sarebbe bastato forse nemmeno uno stadio di 60 mila posti. Peccato per quei tifosi che non potranno essere allo stadio, ho ricevuto molti messaggi di tifosi che seguono i granata in casa e fuori da 30 anni e non sono riusciti a fare il biglietto".

Le motivazioni sono importanti, come arriverà l'Udinese a Salerno?
"Le motivazioni nel calcio e nello sport contano tanto, è vero anche che l'Udinese non verrà a regalare nulla. La Salernitana deve essere brava ad approcciare la partita nel modo giusto, essere cattivi e incisivi e portare la partita subito nei binari giusti. L'Udinese non farà la partita della vita ma non verrà di certo per fare brutte figure. Bisogna essere concentrati e tosti sin dall'inizio".

Ci credevi alla possibilità di finire in questo modo il campionato?
"Da quando è arrivata questa società ci ho sempre sperato, creduto forse nemmeno il più grande degli ottimisti potesse pensare di arrivare all'ultima giornata in questa situazione e potevamo chiuderla anche prima se avessimo vinto col Cagliari o se Perotti non avesse sbagliato il rigore a Empoli. Dal 31 dicembre è stata una favola incredibile che deve chiudersi col lieto fine. Era difficile credere alla salvezza ma da come ha operato questa società, per gli investimenti che ha fatto, per gli acquisti e per la scelta dell'allenatore, meritava qualcosa di importante. Sono stati bravi, manca l'ultimo passo per realizzare questo sogno". 

In caso di salvezza si potrebbe aprire un ciclo o manca ancora qualcosa per arrivare al livello delle cosiddette squadre di secondo livello?
"A questa società non manca niente, ha idee chiare e ha illustrati i piani e i progetti, c'è una tifoseria sempre vicino alla squadra, una città come Salerno che si sta evolvendo. Le premesse ci sono tutte, alla base un presidente che investe e che ha idee chiare. Se riesce ad attuare i progetti dello stadio, a migliorare il settore giovanile e le infrastrutture possiamo stare tranquilli e pensare a un futuro migliore di ciò che abbiamo vissuto in questi 103 anni di storia".

Si sono gettate la basi per il futuro?
"Ne sono convinto, molto dipende dalla partita di domenica. Vincendola si aprirebbero scenari importanti, a livello economico perchè tra salvezza e retrocessione ballano 30-40 milioni. Così poteva essere anche nel '99 quando ci hanno scippato, perchè eravamo una squadra forte con un presidente solido. Speriamo di riuscirci stavolta. La B poi non è mai facile vincerla".

Quanto ti piacerebbe giocare questa partita con la tua fascia di capitano e cosa diresti ai tuoi compagni di squadra?
"Non solo io ma chiunque di Salerno vorrebbe giocare questa partita. È la partita più importante della storia e tutti ne vorrebbero far parte. Ai compagni direi che possono restare nella storia e nella mente di un popolo passionale come quello di Salerno. Già questo dovrebbe caricarli e fargli aumentare l'adrenalina. Direi poi di stare tranquilli e sereni e non pensare che l'Udinese venga a regalare qualcosa. La partita dura 90 minuti e serve anche gestire bene le forze per portare a casa il risultato. L'errore potrebbe essere quello di avere foga di chiudere subito la partita e, qualora non dovessero riuscirci, andare in ansia. Bisogna stare tranquilli perchè l'obiettivo è alla nostra portata e dobbiamo centrarlo".

Sezione: News / Data: Ven 20 maggio 2022 alle 15:00
Autore: Lorenzo Portanova
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