Tensioni, dispetti e provocazioni: Catania-Salernitana è una sfida iniziata mesi fa, ma che si giocherà sul campo solo domenica prossima, quando le due squadre si sfideranno al Massimino. Il confronto tra gli etnei e i granata ha preso il via subito dopo la nomina di Daniele Faggiano, ex dirigente del Catania, come nuovo direttore sportivo della Salernitana. Da quel momento, l’attrito tra le due società ha alimentato il mercato estivo, al punto che sembrava di rivivere quanto accaduto nell'estate del 2014 tra i granata e quel Benevento che si fiondava su tutti gli obiettivi prendendo Scognamiglio, D'Agostino e Mazzeo salvoi poi chiudere la stagione alle spalle della Bersagliera, meritatamente capolista.

Il primo episodio significativo è stato il dietrofront di Roberto Inglese che, nonostante avesse quasi raggiunto un accordo per rinnovare con il Catania, ha preferito seguire Faggiano a Salerno, continuando un percorso che li aveva già visti insieme a Parma e proprio a Catania. Questo sgarbo non è passato inosservato nel club siciliano: con un’operazione lampo, gli etnei hanno soffiato Tiago Casasola alla Salernitana, che lo considerava ormai acquisito al punto da aver già preparato l’annuncio ufficiale con la foto del giocatore che, ai tifosi granata, in privato confermava il buon esito dell'operazione.

Casasola, invece, è arrivato sotto la guida di Mimmo Toscano, lasciando i granata a mani vuote. Un epilogo che ha diviso la piazza: da un lato chi ritiene che abbia sbagliato la Salernitana a perdere dieci giorni prima di una firma ormai certa, dall'altro chi punta il dito contro il calciatore "perchè chi tentenna per motivi economici non merita di indossare la nostra maglia. Qui ha vinto un campionato ed era doveroso metterci davanti al Catania".

La trattativa che ha più acceso gli animi, però, è stata quella per Galo Capomaggio. Il Catania era praticamente riuscito ad assicurarsene le prestazioni con una offerta economica non indifferente per la categoria, ma l’intervento decisivo di Raffaele, anche lui ex rossoblù, ha permesso alla Salernitana di prevalere dopo un lungo braccio di ferro. Ferito nell’orgoglio, il Catania ha iniziato a ostacolare sistematicamente tutte le operazioni di mercato condotte da Faggiano, competendo con i granata per giocatori come Villa e Tumminello, quest’ultimo finito poi al Benevento. Vinto, invece, il duello con Forte che era stato individuato dal ds come terzo rinforzo per il reparto offensivo prima dell'avvento di Liguori e Ferraris.

E infine le recenti dichiarazioni del ds Pastore che ha parlato di una Salernitana che, in alcune occasioni, ha raccolto più punti di quanto meritasse. Forse non ha visto la gara col Cerignola: senza errori arbitrali oggi il suo Catania sarebbe 7 punti dietro i granata. E non ha visto la sfida di Casarano, laddove i granata hanno costruito oltre 10 occasioni da gol sul campo di chi, in casa, non subiva reti da una vita. Invece abbiamo visto Catania-Sorrento e Cerignola-Catania: avrebbero meritato zero punti, ne hanno presi due.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 14 ottobre 2025 alle 19:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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