"Siamo pronti a fare investimenti importanti per un settore giovanile di spessore che possa rappresentare il serbatoio della prima squadra". Passano gli anni, ma il ritornello è sempre lo stesso. Non siamo ancora ai livelli di Cala e del suo "vivaio stile Boca Juniors e River Plate per formare campioni da vendere a peso d'oro", ma i proclami del presidente Milan sono stati smentiti dai fatti. L'addio di Stefano Colantuono - uno che ha avviato il ciclo vincente dell'Atalanta e che a Salerno ha fatto esordire qualche giovane in A già dal gennaio del 2022 - aveva già fatto storcere il naso, visto che a lui era stato affidato il compito di rifondare tutto pur con un lavoro spesso condizionato dai vari interregni sulla panchina della prima squadra.

Poi, in estate, il divorzio con Luca Fusco, bandiera granata che aveva ottenuto discreti risultati con una Primavera che, sabato, è sprofondata col Catanzaro e che, senza Gerardo Fusco (passato alla Cavese a parametro zero, proprio ora che in C poteva trovare spazio) e Boncori, ha abbassato il livello. Non sempre ci sarà un ripescaggio ad evitare la retrocessione, insomma. Il gol che Iannoni ha segnato col Sassuolo domenica scorsa in A è la fotografia del caos di questi anni: cresciuto nel settore giovanile, in prestito ad Ancona e Perugia per fare esperienza (Sabatini lo avrebbe riportato alla base nell'era dell'Instant Team), è stato perso per appena 400mila euro

Certamente il problema delle infrastrutture incide e non si può non ricordare che Di Vico, Iervolino e altri  atleti fanno parte stabilmente del gruppo squadra da tempo. Tuttavia, dopo quasi 4 anni di lavoro, il settore giovanile granata non ingrana. Chissà che in futuro non si possano dare ulteriori incarichi a Gaetano Zeoli, attualmente tra i responsabili del settore femminile ma professionista con una ricchissima esperienza alle spalle come scopritore di talenti e dirigente giovanile.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 02 ottobre 2025 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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