Senza parole. Non fosse per la grande passione che ci contraddistingue ci sarebbe davvero da spegnere la televisione e non seguire questo derby che sa tanto di farsa. Il Napoli ha lo scudetto in tasca da mesi, ha stravinto con merito anche grazie alla mediocrità della presunta concorrenza, ma vedere la Salernitana come agnello da sacrificare sull'altare della festa attesa per decenni è una caduta di stile. Motivi di ordine pubblico, si dirà. E quando parlano le autorità di pubblica sicurezza bisogna comunque avere rispetto, c'è gente che rischia la propria incolumità per tutelare i cittadini e non bisogna sottovalutare che per strada ci saranno milioni e milioni di persone. Ma resta una sconfitta per il calcio italiano.

L'anno scorso la Salernitana andò a Napoli con la Primavera e con gente reduce dall'influenza e senza allenamenti sulle gambe, eppure nessuno pensò minimamente ad un rinvio. Così come quando vincemmo i ricorsi con Udinese e Venezia, ma piazzarono le due gare decisive a distanza di 48 ore l'una dall'altra. Un dispendio di energie psicofisiche che rischiammo di pagare a caro prezzo contro Empoli e Udinese. Passa la linea del più forte, di chi pensa di aver già vinto mostrando quantomeno scarsa sensibilità. Iervolino, ad ora, ha preferito non esprimersi pubblicamente; anzi, pare si sia detto disponibile ad accettare qualunque decisione. De Sanctis, Fimmanò e Sousa, invece, hanno storto il naso per il giorno in meno a disposizione per preparare la gara con la Fiorentina che per la Salernitana è fondamentale. Per rabbia verrebbe da spingere il club a schierare la Primavera risparmiando diffidati e forze fisiche per i successivi, determinanti 180 minuti. Poi però pensiamo che questo gruppo, da quando ha cambiato allenatore, ha ritrovato orgoglio,  organizzazione, dignità sportiva, identità e chissà che non possa essere la nostra Salernitana a rovinare la festa, quantomeno a rinviarla. Come si dice da queste parti "Non succede che non succede, ma se succede"...sai che bella figura avrebbero fatto?! Certo, sulla carta non c'è storia e questo Napoli, pur in calo rispetto ai mesi scorsi, ha dimostrato di poter dare 4 gol a chiunque, soprattutto se non schiera le riserve come fatto, ad esempio, col Verona. Ma anche la Salernitana è in crescita, ha fermato Inter e Milan che sono semifinaliste di Champions League oltre che Lazio e Juventus che sono, per organico, alla pari degli azzurri. Non vogliamo illuderci, sia chiaro.

Difficilmente la Lazio espugnerà San Siro (arbitra Guida di Torre Annunziata), difficilmente un Napoli carico a mille sbaglierà la partita contro una Salernitana priva della sua forza principale: la sua gente. Quella che, quando spinge, il gap tecnico sa colmarlo alla grande. Comunque vada passasse presto questa settimana in cui abbiamo subito un'altra ingiustizia. Nessuno disconosce i meriti del Napoli ammazza-campionato, ci mancherebbe, ma se davvero si auspicava il famoso ponte tra le due città e le due tifoserie (a proposito, veramente elegante porre un wc granata sotto la gigantografia di Maradona) si poteva gestire questo derby in modo diverso. La nostra mente va già a Salernitana-Fiorentina, poi alla trasferta di Empoli che sa tanto di finale anticipata per la salvezza. Per il resto forza granata, vada come vada. Sulla carta è 1 fisso, ma il pallone è rotondo. Non succede che non succede. Ma se succede...!

Sezione: Editoriale / Data: Ven 28 aprile 2023 alle 00:01
Autore: Maurizio Grillo
vedi letture
Print