La decisione di proseguire o no questa stagione ci sarà tra breve. Le società, in primis la Salernitana, spingono affinchè la normalità (se di normalità si può parlare nell'era del corona virus...) possa essere un motivo dominante per riprendere dove ci siamo fermati, da quel 7 di marzo (oggi un mese) che fu una specie di spartiacque che cambiò, praticamente, il vivere di tutti noi italiani con lo sport che non potè più proseguire. Una cartolina con stadi vuoti, senza pubblico ma con la consapevolezza che finalmente ci possa essere un futuro non troppo lontano che ci faccia tornare a quello che facevamo solo due mesi fa.

Non potremo forse fare le stesse cose ma ci vorrà tempo per tutti per ritornare alla vita normale. Ed è quello che si augurano anche i calciatori, smaniosi di tornare a cimentarsi sui campi di calcio in un futuro non troppo lontano. Con la Salernitana che, giustamente, come le altre squadre attende il segnale per riiniziare a lavorare, ad allenarsi, a credere nelle possibilità di vedere quel traguardo che ad inizio stagione era nei piani della società e soprattutto del tecnico Ventura. Ma manca ancora molto a rivedere in campo tutte le squadre. Il ritorno alla normalità sembra un obiettivo ancora un pochino lontano. Mancherebbero ancora dieci partite alla fine della regular season di serie B e tutto potrebbe concentrarsi nel mese di maggio - giugno.

Con una media magari di tre partite a settimana. Ipotizzando, quindi, la fine della stagione quasi a ridosso di luglio. Visto che per la ripresa tutte le squadre cadette avranno bisogno di un piccolo periodo di ripreparazione per poter tornare in campo. E' proprio sulla ripresa ci sono altre incognite che solo la situazione sanitaria chiarirà, nel senso di vedere o no negli stadi il pubblico. E' chiaro che si potrebbe giocare a porte chiuse proprio per chiudere questa difficile stagione e pensare al prossimo campionato. Ma ci chiediamo: che calcio è senza pubblico sugli spalti? Un interrogativo che crediamo solo la Lega di B potrà sciogliere anche se la salute delle persone, in tempo di corona virus, va al di là di ogni manifestazione sportiva.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 07 aprile 2020 alle 18:51
Autore: Enzo Sica
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