STORIA: 2005, lo strano caso della doppia Salernitana

Fu davvero una situazione molto singolare quella relativa alla stagione 2005-06, con la presenza di due squadre a Salerno con il nome "Salernitana", e con i tifosi granata divisi, tra chi seguiva l'una e chi l'altra. Eppure il presidente Aliberti in quegli anni affermava: "Si possono seguire benissimo entrambe". Che cosa accadde nello specifico?

Nel 2005 la Salernitana Sport di Aliberti fu radiata per debiti dal calcio professionistico, ma il presidente dichiarò di essere stato vittima di una pesante ingiustizia, e decise inoltre di continuare a fare calcio con la Salernitana, ripartendo dalla Terza Categoria, l'ultimo gradino della scala calcistica italiana. Qualche settimana dopo nacque anche l'allora nuova Salernitana Calcio 1919, con Lombardi presidente. Entrambe le squadre si richiamavano alla stessa tradizione sportiva, ma quale squadra era più "giusto" seguire, quale era la "vera" Salernitana?

La storia diede ragione a Lombardi, e quindi alla Salernitana Calcio 1919, ma c'è da dire che in quell'anno regnava sovrano il caos. La nuova società sorta con il Lodo Petrucci nacque proprio per volontà della Figc di continuare a rappresentare Salerno nel calcio che conta e quindi nacque anche per i tifosi della Salernitana. La società acquisì il titolo sportivo della Salernitana radiata, e dunque si trattava proprio di una società sorta per proseguire la tradizione del club radiato. Ma la vecchia società, in Terza Categoria, si fregiava ancora dei diritti sul nome, sui colori, sui simboli: una vera e propria contraddizione quindi (la stessa situazione si verificò qualche anno dopo a Foggia).

Si diceva che la storia diede ragione a Lombardi, e questo perché il club di Aliberti cessò la propria attività a stagione in corso, nel girone di andata, e in questo modo non vi furono più dubbi su quale club seguire. Anche se una frangia minoritaria (circa gli stessi che seguivano la Salernitana in Terza Categoria) aspettò a lungo, ossia attese quattro anni per tornare a tifare, quando Lombardi acquistò anche i diritti su nome e simbolo della precedente società.